Il rimborso del biglietto del treno è un atto dovuto da parte delle due nostre compagnie nazionali, Trenitalia e Italo. E diventa un passaggio obbligato nel momento in cui, per cause dipendenti o non legate direttamente dell’azienda, i passeggeri subiscono un palese disagio.
Il nostro treno è partito in ritardo o peggio ancora è arrivato a destinazione in un orario totalmente diverso da quello previsto sulla tabella di marcia? Il disagio causato dall’inatteso imprevisto, ha reso complicato o addirittura ha compromesso il nostro appuntamento di lavoro? Oppure tutto questo ha causato enormi difficoltà alla nostra vita familiare e personale? Niente paura, le nostre aziende “di bandiera” che gestiscono il trasporto sui binari ci tendono una mano. Esiste la possibilità concreta di richiedere un rimborso del biglietto acquistato, fino al 50% della cifra spesa.
Ma sono profondamente diverse le condizioni attuate da Trenitalia e da Italo per ottenere un indennizzo. La notizia confortante, da una parte, è che possibile ottenerlo, addirittura in modo automatico o con una semplice richiesta. Dall’altra è evidente che un ritardo, molto spesso, può causare disagi che un semplice rimborso non potrà mai ripagare.
I ritardi dei treni, in particolare per un pendolare, rappresentano una vera e propria piaga. Immaginate quei padri di famiglia che, sulle linee regionali di mezza Italia, si fanno un’ora di viaggio, ogni mattina e ogni pomeriggio, dopo l’orario di ufficio o di fabbrica, per tornare a casa. Immaginate poi la rabbia e la frustrazione quando al ritardo, che potrebbe causare difficoltà e disagi per chi timbra un cartellino di ingresso, si aggiunge la necessità di rimanere senza un posto per sedersi, tutto il tempo del percorso.
Vagoni strapieni e passeggeri in piedi? Non è certo una novità per chi vive la realtà quotidiana di un treno. Aneddoti divertenti, ironici ma anche tristemente reali affollano il, web sui ritardi dei convogli. Come quel passeggero che incontrò un vecchietto al binario e gli chiese da quanto tempo attendeva il treno. Questi rispose: “sono arrivato qui quando ero giovane”.
Un modo divertente per raccontare uno spaccato d’Italia tremendamente reale. Ma, ironia a parte, è arrivato il momento di informarvi su come ottenere l’agognato rimborso di una parte del biglietto, in caso di ritardo del treno. Le cause possono essere di diversa natura. Possono essere legate a problematiche metereologiche (quindi cause di forza maggiore).
Oppure potrebbero anche dipendere da un disservizio tecnico legato alla presenza di altri convogli sul medesimo binario o a guasti tecnici, o peggio ancora a incidenti. Quando si verificano episodi più gravi, i ritardi possono superare ampiamente i canonici 120 minuti. Quello che Trenitalia riconosce come tempo limite oltre il quale scatta la possibilità della richiesta di rimborso del 50% del biglietto. Basta recarsi in stazione, Trenitalia ci rimborserà anche in contanti. Buono a sapersi no? Lo stesso vale per Italo, che adotta il medesimo criterio: il 25% dell’indennizzo da 60 fino a 119 minuti, da 120 in poi arriva la metà di quanto abbiamo speso.
Le modalità sono totalmente differenti. In caso di treni Frecce con ritardi compresi fra i 30 e i 59 minuti, addirittura Trenitalia riconosce un bonus del 25% del prezzo del biglietto. Questo è valido per 12 mesi e utilizzabile per l’acquisto di un nuovo biglietto. Quindi si riducono anche i margini del ritardo per richiedere il rimborso sulle tratte veloci.
Con Italo, invece, si svolge tutto in automatico, ma niente possibilità di rimborso su carta di credito (se abbiamo pagato con quest’ultima) o contanti come con Trenitalia. Il pagamento avviene automaticamente tramite voucher o aggiunta di credito sul Borsellino. Sui treni regionali Trenitalia, infine, occorre compilare un apposito modulo di indennizzo disponibile sul sito della compagnia.
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