Il rimborso Imu per le quote versate nell’anno 2021 è finalmente realtà. Arriva decisamente un sospiro di sollievo, una boccata d’ossigeno, nell’afoso caos delle tasse per i contribuenti.
Dalla parte dei proprietari di casa: il Ministero dell’Economia e delle Finanze tende una mano, anzi sarebbe meglio dire due, a quei cittadini che si trovano alle prese con affitti da incassare. Sono in arrivo agevolazioni non indifferenti per coloro che hanno dovuto fare i conti con il “muro di cemento di armato” del blocco degli sfratti e le agevolazioni sugli affitti per gli inquilini in palese difficoltà.
Nella vita, inevitabilmente, bisogna sempre avere il coraggio di guardare l’altra faccia della medaglia. E non sono poche le difficoltà di chi, proprietario di un secondo immobile, si ritrova con la spada di Damocle dell’Imu che gli pende pericolosamente sulla testa. Ma nel contempo, “obbligato” a pagare le tasse, c’è chi si ritrova nelle condizioni delicate di non aver incassato quanto dovuto dal suo immobile in locazione. E così il Ministero ha firmato il decreto del rimborso Imu 2021. Vediamo nei dettagli a chi spetta e come ottenere il provvedimento datato 30 settembre 2021, che farà il suo ingresso, a breve, nella Gazzetta Ufficiale.
Rimborso Imu seconde case: come muoversi nel tortuoso cammino di sfratti esecutivi bloccati dal Covid
Non era certamente una bella realtà quella che si delineava all’orizzonte per chi si trovava nella condizione di dover pagare, gioco forza, le tasse di una seconda casa, ma nel contempo non ha la possibilità concreta di incassare con regolarità gli affitti mensili. Quelli che spesso servono a mantenere i figli all’università, a sostenere le spese quotidiane della propria famiglia. Immaginiamo quanti proprietari si trovano in queste condizioni. Ora c’è finalmente una via d’uscita anche per loro. Parliamo di un provvedimento che in fondo inquadra i locatori in modo diverso, mostrandoli agli occhi dell’opinione pubblica non più come “i cattivi della situazione” da cui difendersi. “Fino a 217 euro mensili di Bonus alle famiglie con reddito ISEE entro i 50.000 euro”: ecco una delle tante agevolazioni in vigore per le famiglie in difficoltà.
Le persone fisiche, quindi, proprietarie di abitazione concessa in locazione ad uso abitativo, hanno la possibilità concreta, in questo momento storico particolarissimo, di ottenere addirittura l’esenzione IMU 2021 solo se hanno una convalida di sfratto per morosità. La regolamentazione ruota intorno all’articolo 4-ter, comma 2. del D.L. n. 73/2021 con modificazioni dalla Legge n. 106 del 23 luglio 2021. Bisogna ricordare che si possono muovere senza rischio di bocciature solo coloro che hanno ottenuto una convalida di esecuzione di sfratto entro il 28 febbraio 2020 con relativa sospensione fino al 30 giugno 2021. Si può arrivare ad una agevolazione, che non rappresenta l’esenzione totale ma comunque un vantaggio da prendere in considerazione nei casi di sfratto con convalida anche ricevuta successivamente alla data del 28 febbraio 2020, con esecuzione rinviata fino al 30 settembre o 31 dicembre 2021.
Il Ministero dell’Economia dalla parte dei proprietari
C’era una volta il padrone di casa: nei film della tradizione partenopea ce lo presentano come lo “spauracchio”. Terrore dei bambini, personaggio lugubre che portava via le già scarse risorse di una povera famiglia. I tempi sono decisamente cambiati. I padroni di casa non sono più i cattivi della situazione che si arricchiscono. Nel 2021 avere una seconda casa può rappresentare anche un incubo, se non si è capaci di districarsi nel contorto labirinto delle spese da sostenere. Essere proprietari o locatori non è più un privilegio.
Chi ha già pagato l’Imu 2021 entro il 16 giugno, con la prima rata, oppure lo ha fatto in un’unica soluzione, può ricevere il rimborso rivolgendosi al proprio Comune di competenza.
Occhio alla compilazione delle domanda: la burocrazia italiana non fa sconti e ti penalizza e castiga al minimo errore. Nella documentazione occorre indicare con esattezza alcune indispensabili informazioni. E’ necessario completare le parti che indicano i dati dell’immobile e la concessione ad uso abitativo. E ancora completare gli estremi di convalida della richiesta di sfratto e anche quelli relativi al versamento della rata.
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Inoltre, il proprietario-contribuente dovrà fare riferimento in modo esatto all’importo per il quale richiede il rimborso. Non si possono dimenticare ovviamente le coordinate bancarie per ricevere la restituzione delle quote. Entro e non oltre il 30 giugno 2022 è possibile inviare la richiesta. Proprietari di casa unitevi: è arrivato anche il vostro momento. Non una svolta, certo, ma in tempi bui come questi, gli spiragli di luce sono merce rara.