Francesca Alotta non ha vissuto un bel periodo, in un’intervista esclusiva a noi di CheNews ci ha raccontato della sua rinascita.
Francesca Alotta è cresciuta letteralmente a pane e musica. Figlia del noto cantante Filippo Alotta, ha cominciato a masticare le prime note nella sua Sicilia prima che la sua voce venisse conosciuta in tutto il mondo. Il grande exploit è arrivato per lei nel 1992, quando insieme ad Aleandro Baldi vinse nella categoria novità del Festival di Sanremo.
Grazie all’iconico brano “Non Amarmi”, Francesca è diventata famosa a livello mondiale e negli anni successivi è stata protagonista di ulteriori successi. Purtroppo qualche anno fa ha scoperto di avere un cancro. Oggi che l’ha sconfitto però è pronta a riprendere la propria carriera con un disco che dovrebbe uscire il prossimo anno. Come ha riferito in esclusiva a noi di CheNews.it, la sua idea sarebbe quella di presentare il suo nuovo lavoro discografico in gara al prossimo Sanremo.
In te è nata prima la passione per la musica o quella per il canto e quando hai deciso che avresti fatto questo lavoro?
Per me camminano di pari passo. Chiaramente la prima cosa che si muove è l’amore per la musica e di conseguenza poi l’amore per il canto. Io vengo da una famiglia di musicisti, quindi per me è stata una cosa naturale. Mio padre era tenore, mio nonno violinista, mio zio cantante e attore, mia sorella soprano e mio fratello tenore. Questa per me è stata una cosa talmente naturale che non riesco ad immaginare una differenza tra le due cose.
Io ho sempre pensato al canto. Per mio padre era importante che studiassi e non mi improvvisassi, anche se ho sempre voluto cantare. Però era importante anche saper suonare uno strumento. Già a 9 anni, quando studiavo al conservatorio, praticamente facevo parte di due gruppi polifonici. Uno era al conservatorio e facevamo musica classica e l’altro facevamo musica classica e jazz. Lo studio di musica e canto è sempre andato di pari passo per me.
Essere una figlia d’arte ti è pesato durante la tua carriera?
No, assolutamente. Anzi essere figlia d’arte ti dà anche la possibilità di vedere le cose in maniera diversa. Mio padre è stato il mio maestro di canto, quindi sono stata fortunata perché ho avuto una guida sin da piccola. Per me è stato un grande vantaggio essere una figlia d’arte perché ho avuto sempre qualcuno che mi guidasse.
Ci racconti della tua prima volta al Festival?
Io venivo dall’anno prima che avevo vinto il Cantagiro, quindi mi sembrava tutto così strano. Io dovevo l’anno prima di quel Sanremo del ’92 con un brano di Aleandro. Però all’ultimo momento non sono stata presa e allora abbiamo pensato di utilizzare quel brano di Aleandro che era un po’ diverso.
Il nostro discografico ha pensato di farci cantare insieme e di presentarlo a Sanremo. Così è nata questa cosa con il grande Giancarlo Bigazzi. Sinceramente molti dei nostri discografici, tranne il direttore artistico, non ci credevano, dicevano che era una storia poco credibile quella tra una persona che aveva un handicap e un’altra che non lo aveva.
Abbiamo avuto degli ostacoli stesso nella nostra casa discografica. Fortunatamente però si sbagliavano e dopo 20 secondi che cantavamo è partito un applauso a scena aperta. Non è stato facilissimo l’esordio a Sanremo. Addirittura abbiamo comprato i vestiti lì perché l’abbiamo saputo all’ultimo che partecipavamo.
Cosa si prova a sapere di aver cantato una delle canzoni più famose della musica italiana?
Quella è un’emozione incredibile. Io quando vedo ragazzini che non erano nemmeno nati all’epoca cantare la canzone tutta a memoria io resto senza parole. Anche all’estero ha avuto un successo incredibile, infatti Jennifer Lopez l’ha rifatta con Marc Anthony in due versioni. È stata una soddisfazione immensa, poi è stata cantata in tutte le lingue. Per noi è stata sicuramente una bella soddisfazione.
Hai avuto modo di conoscere Jennifer Lopez?
Purtroppo no, ma so che ha detto che Non Amarmi per lei è una delle più belle canzoni degli ultimi 20 anni. Questo lo disse nel 2000. Per me è stato un grande onore. L’hanno fatta addirittura in due versioni, inoltre hanno vinto il Grammy Latino Americano.
Come mai dalle novità di Sanremo non escono più pezzi importanti come quello che tu hai portato secondo te?
Io ho una sensazione. Oggi i giovani danno poca importanza alla melodia e quindi è difficile anche per la gente cantarle. Questo comporta che le canzoni si esauriscano nel giro veramente di pochissimo. In due mesi magari si esaurisce il brano. Questo è un peccato.
Poi ci sono anche molti cantanti che cantano con l’autotune e non sanno nemmeno cantare. Una volta quando registravamo noi lo si faceva con i registratori a nastro e quindi non potevi andare ad intervenire successivamente. Se stonavi stonavi. Oggi invece è tutto digitale e si può lavorare. Così però c’è poco spazio per la musica quella vera. Io spero che qualcosa possa cambiare. Ormai contano i follower.
Nell’ultimo Sanremo c’è qualche canzone che ti è piaciuta particolarmente?
Mi sono piaciuti Colapesce e Dimartino e La Rappresentante di Lista. Molto innovativi e particolari.
Ti va di raccontarci il momento in cui hai scoperto di avere un cancro e come questo ha inciso sulla tua carriera?
Già non stavo bene da un po’ di tempo. Infatti ero ingrassata molto e non stavo già bene. Subito dopo ho avuto questa notizia ed è stato un momento drammatico perché era brutto. Quello è stato un periodo allucinante, ho fatto l’intervento e poi le radioterapie. Poi appena finito tutto è partito il lockdown.
Niente lavoro poi, è stato un momento un po’ così. Nel periodo del lockdown ho avuto tempo per pensare insieme al mio chitarrista, ci vedevamo spesso. Siamo rimasti uniti in questo momento di difficoltà e ci siamo messi a comporre. Abbiamo quindi scritto le musiche e i testi dei miei prossimi pezzi che usciranno. Intanto c’è un singolo che verrà fuori entro ottobre. Poi io spero che si possa interessare qualcuno per Sanremo altrimenti andremo avanti con il nostro progetto. Nel 2022 quindi dovrebbe uscire il mio nuovo disco.
Lì c’è molto di me, parlo anche della mia rinascita. Quando attraversi un momento così complicato capisci tante cose. Diamo tante cose per scontato. Ci sono delle cose che ci sembrano normali, invece non è così. In un attimo tutto può cambiare. A volte anche un piccolo problema ci può sembrare enorme. Quando invece attraversi una cosa del genere ridimensioni tutto e ti rendi conto che in realtà la vita è meravigliosa. Basta solo trovare la chiave giusta.
Bisogna vedere tutte le cose in positivo. Anche il fatto del mio problema di salute mi ha fatto crescere e mi ha rafforzata. Ora sono un’altra persona, mi sveglio la mattina con la gioia di essere viva. Apprezzo ogni cosa. Io credo che dalle cose negative possano venire fuori anche cose molto belle. Anche un’uscita o un caffè con un’amica è gioia pura. Ora so che ogni cosa è un regalo. Mi sento una roccia, per me è stata una rinascita. Evidentemente dovevo passare da questo per apprezzare tutto.
Come è cambiato il tuo rapporto con i fan in questi anni in cui sono arrivati i social?
Sono cambiati perché ora riesco ad avere un contatto maggiormente diretto con loro. Con alcuni di loro sono nate delle amicizie proprio fraterne. Tre di queste mie amiche/fan sono state accanto a me per 5 mesi, per tutto il tempo che ho fatto la terapia. Io ho un rapporto molto stretto con i miei ammiratori. Per me sono fratelli e sorelle alcuni di loro in particolare.
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Come stai vivendo questa esperienza a Tale Quale?
Io ho fatto 5 provini prima di essere presa. Ci tenevo molto perché io ho sempre amato recitare. Questo programma ti dà la possibilità di fare recitare. Sono felice perché mi sto cimentando nel fare artisti completamente diversi. Per me è una bella prova. Questa è una cosa difficile. La cosa più bella alla fine è anche scoprirsi in queste cose dove magari all’inizio pensi che non ce la farai. Tipo quando mi hanno detto di fare Gianna Nannini, credevo di non riuscirci, invece mi sono arrivati tanti complimenti. Mi sto scoprendo con questo programma.
Per una cantante come te è più difficile modificare il timbro di voce per assomigliare a qualcun altro?
Secondo me si perché siccome ci metti una vita ad essere originale. Invece questo è il lavoro opposto. Devi uscire completamente da te per entrare in un’altra persona. Per un cantante quindi credo che sia più complicato.