Vincere la fatica, una missione non scontata e nemmeno semplice da portare a termine. Un compito importante, che parte da un percorso doveroso, fondamentale, quello di prendersi cura di se stessi. Ogni giorno, in modo costante, senza mai smettere di volersi bene.
Lo stress, lo scarso rapporto con il sonno, l’ansia, l’alimentazione frettolosa e poco affine al nostro benessere, per non parlare di cattive abitudini quali fumo e alcol. Eccoli i fattori chiave che condizionano in negativo la nostra reattività, che ci mettono in una situazione difficile, faticosa, nell’affrontare “i delicati e a volte pesantissimi ritmi” delle giornate che ci attendono.
Non può essere un’abitudine positiva quella di svegliarsi stanchi, già logori dalla fatica senza nemmeno avere cominciato la giornata, alle prese con dolori alla testa e mal di stomaco. Non può essere certo normale avere un “cattivo rapporto” con il proprio sonno. Cominciare in questo modo, equivale alla fine a essere poco reattivi nel mondo del lavoro, ad avere meno interessi e scarsa voglia di godersi i momenti chiave della propria vita. Eliminare prima di tutto “i cattivi vizi”, quelli che magari ci portiamo dietro da tempo, può cominciare a essere un modo intelligente di valorizzare il nostro tempo, a livello qualitativo.
Vincere la fatica: ripartire da un’alimentazione sana ed eliminare alcol e fumo
In secondo luogo, occorre scegliere un’alimentazione in sintonia con uno stile di vita che che metta al primo posto parole come benessere, equilibrio.
Una soluzione alla nostra stanchezza, al gonfiore, a quei chili di troppo che ci portiamo dietro da tempo, potrebbe essere un check-up completo sulle nostre possibili allergie alimentari.
Ci sono persone che hanno incredibilmente scoperto di avere intolleranze che da tempo condizionavano la loro vita. Il glutine, ad esempio, contenuto nella pasta e nel pane: per molti eliminarlo vuol dire risolvere gran parte dei propri problemi di salute. E poi consumare molto di più le verdure e consumarle cotte, al pari del latte: perché le proteine, sia vegetali che animali, trasformate in modo corretto sono molto più digeribili.
I nutrizionisti sostengono che è molto più sano un pezzetto del nostro straordinario parmigiano reggiano, che al pari del salmone contiene acidi grassi buoni, a differenza di latticini o prodotti caseari a latte crudo, meno grassi, ma anche meno digeribili.
Attenzione alle allergie stagionali: non è detto quindi che dipende dall’alimentazione, ma il tutto potrebbe essere legato alle famose graminacee. Con o senza antistaminici, importanti, certo, per stare meglio, comunque le allergie debilitano e fanno innervosire coi loro sintomi quali starnuti, prurito, occhi gonfi.
I campanelli d’allarme della stanchezza: e se fosse una patologia seria? Vietato sottovalutarli
Come già detto, i grandi amici della stanchezza psicofisica sono la nicotina, che rallenta il livello di attenzione e l’alcol, che costringe stomaco e fegato ai lavori forzati.
E per certi versi, se ne abusiamo, anche la caffeina. Da sempre neuro-stimolatore, la caffeina, però, se fa bene al cervello da un lato, occhio ad abusarne. Perché per alcuni di noi è davvero complessa da digerire.
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I nutrizionisti associano la stanchezza fisica non solo ai pasti pieni zeppi di carboidrati, ma anche ad un caffè forte consumato a fine pranzo. Provate a riprendere un lavoro particolarmente impegnativo dopo una pausa pranzo con 150 grammi di carbonara e un caffè ristretto. Poi rimettetevi al computer. Sarete concentrati? Tutto dipende da noi, dalla nostra voglia di stare bene con noi stessi. E naturalmente al primo campanello d’allarme, guai a sottovalutarlo. Evitiamo che diventi un problema serio e grave.
Attenzione che alle volte la stanchezza può dipendere anche dagli sfasamenti della tiroide, il regolatore del nostro metabolismo. Per questa ragione, approfondire con opportuni controlli medici è sempre fondamentale.