Il popolare comico Pippo Franco sarebbe coinvolto in un gravissimo scandalo, su cui stanno indagando in queste ore i Carabinieri di Roma.
Come riporta il Messaggero, nelle pagine delle cronache capitoline di questa mattina, alla base della delicata inchiesta ci sarebbe il presunto rilascio di green pass falsi da parte di un medico di base del quartiere Appio Tuscolano. Sarebbero almeno un centinaio, stando alle prime rivelazioni, i certificati di avvenuta e completa vaccinazione, ovviamente fasulli, che sarebbero stati consegnati nelle mani di vip, personaggi dello spettacolo, persone appartenenti alla cosiddetta “Roma bene”. Potrebbe alzarsi un vero e proprio polverone nei prossimi giorni e potrebbero scattare denunce a soggetti all’apparenza insospettabili.
Pippo Franco: il popolare comico coinvolto in una delicata indagine dei Nas
Pippo Franco, candidato al comune di Roma nelle recenti amministrative appena concluse, e sostenitore di Enrico Michetti, atteso dal decisivo ballottaggio con Roberto Gualtieri, stando anche a quanto riporta Il Fatto Quotidiano, rischierebbe davvero grosso. L’indagine è portata avanti dalla Procura di Roma. L’attore, stando quanto accertato, sarebbe tra i pazienti di questo medico, la cui posizione è alla base di tutta l’intricata vicenda.
Tempo fa, durante una sua ospitata a “L’Aria che Tira”, su La7, Pippo Franco lasciò intendere, anche se velatamente, quale fosse la sua opinione riguardo ai vaccini. Ora gli inquirenti stanno anche cercando di ricostruire il senso di quelle dichiarazioni, quando il popolare conduttore de Il Bagaglino, diventato famoso anche per alcune ironiche canzoni dedicate ai bambini negli anni 80, rese noto che il suo pensiero era in linea con quello del premio nobel Luc Montagnier.
Come noto Montagnier è diventato idolo dei no vax: ricercatore da una vita, anche se di recente ha alleggerito le sue posizioni, non ha mai nascosto la sua contrarietà a farmaci non sicuri e frutto di sperimentazioni. In questo caso è chiaro il riferimento ai vaccini anti-covid, che secondo il premio nobel possono creare più danni che benefici.
Pippo Franco: al vaglio degli inquirenti le sue recenti posizioni sui vaccini
Adesso le forze dell’ordine, oltre naturalmente ad accertare le responsabilità delle persone coinvolte nell’inchiesta, devono comprendere la ragione che li ha portati a girare per Roma con un Green Pass falso.
Oltre alla responsabilità per quello che palesemente è un documento sanitario falso, su cui dovranno eventualmente rispondere, c’è da accertare, senza mezzi termini se, come si sospetta, tutto questo è stato fatto per evitare di vaccinarsi.
Ma naturalmente è noto che qualsiasi personaggio pubblico, oggi, come qualsiasi cittadino, senza un green pass, non potrebbe avere accesso nei luoghi di lavoro, nelle sedi istituzionali.
Figurarsi un candidato al consiglio comunale di Roma. Per adesso siamo nel mero campo delle ipotesi. Tutta da verificare, dunque, anche la notizia della denuncia nei confronti di Pippo Franco (vero nome Franco Pippo), come riportato da alcune testate.
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Green Pass falsi consegnati a vip e personaggi della Roma bene: nel mirino un medico del Tuscolano
Il quotidiano La Verità sostiene che alcune settimane fa, Pippo Franco, avrebbe pubblicato uno strano post su Instagram. Sul suo profilo appariva una sua immagine nello studio del medico indagato e la frase emblematica: “scettico ma vaccinato”». Il post sarebbe misteriosamente scomparso.
Pippo Franco, inoltre, non risiede nel quartiere del medico di base che avrebbe rilasciato i green pass falsi. Allora i Nas vogliono vederci chiaro. E si chiedono le ragioni per le quali l’attore avrebbe scelto un dottore di famiglia così lontano dalla sua residenza.
Il comico abita, come noto, nel quadrante nord della città, ben distante dalla semiperiferia sud-est della zona Tuscolana. Tutto questo ha insospettito non poco gli investigatori dei Nas.
“Se venissero confermate le notizie relative a presunti Green pass falsi sarebbe gravissimo. Auspico che si faccia subito chiarezza il prima possibile su questa vicenda». Così l’Assessore romano alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria, Alessio D’Amato.