Andrea Zelletta è indossatore, fotomodello, artista del mondo musicale: ma soprattutto ex tronista di Uomini e Donne, ed ex concorrente del Grande Fratello Vip. Il bell’Andrea vive un momento professionale molto particolare. E lo racconta sul suo profilo instagram, con un duro sfogo all’interno di una delle sue ultime storie.
Il pubblico italiano lo aveva seguito, lo aveva amato, nel suo percorso che lo ha portato a scegliere Natalia Paragoni, donna a cui è ancora legato. Fisicità esplosiva, carattere diretto, ma anche una grande fragilità che spesso lo ha messo in situazioni non facili. Ma proprio per questo piace alla gente, perché è una persona vera, genuina, non artefatta.
Originario di Taranto, 28 anni, il dj pugliese nel tempo ha scelto la musica, anteponendola alla carriera di modello. Il cinema e la televisione (fiction) non sono mai state la sua priorità. Ha lavorato per Armani, Dolce e Gabbana, Guess, potete quindi comprendere come non sia stato facile abbandonare la moda. Ma la passione per la musica, il “mestiere” di Dj, molto apprezzato nel mondo dei locali notturni, hanno avuto il sopravvento su tutto.
Nel suo sfogo, nel suo “racconto social”, Andrea si chiede perchè i lavoratori delle discoteche siano oggi ancora quelli più penalizzati dalle restrizioni Covid. I cinema hanno riaperto i battenti, allo stesso modo i teatri, ma le discoteche continuano a rimanere chiuse. Con la conseguenza di continuare a penalizzare oltre modo tutto un comparto di lavoratori, di professionisti: a partire dagli artisti della musica, passando per baristi, ballerine, e soprattutto gli imprenditori proprietari dei locali, che si ritrovano in ginocchio in questo particolare momento.
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Andrea, da ragazzo anche attento alle problematiche sociali, e con un forte senso di etica, chiede, nella sua j’accuse alle istituzioni, l’adozione di regolamentazioni che consentano finalmente ai locali notturni di riaprire i battenti. Zelletta si chiede perchè il Governo, il Ministero della Salute, quello degli interni, continuino a discutere di capienza, 50 o 70%, ignorando di fatto di dover trovare una soluzione legale, qualunque essa sia. Per consentire ai locali notturni di riaprire, ai dj di esibirsi, prima che il settore, secondo Andrea, affondi del tutto. “Lasciateci fare di nuovo quello che sappiamo fare meglio, lasciateci trasmettere emozioni: fare musica, alle console, far stare bene la gente, nel pieno rispetto delle norme sulla salute”.
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