Tv, occhio all’abitudine e all’errore da non fare: lo studio

Guardare la tv è un’abitudine molto diffusa in Italia e non soltanto, ma farlo può avere delle conseguenze? Lo studio, i dettagli e di che cosa si tratta

Tv, occhio all'abitudine e all'errore da non fare: lo studio
Televisore (fonte foto: AdobeStock)

L’argomento ed il tema relativo alla tv, se faccia male o meno guardarla, è sempre molto dibattuto, ma a parlarne ora è uno studio che ha messo in evidenza alcuni aspetti particolari di tale abitudine correlati al declino cognitivo.

Più televisione si guarda da giovani e minore è il volume della materia grigia quando si arriva alla mezza età, come si legge infatti su La Repubblica, uno studio condotto dalla Johns Hopkins University di Baltimora, ha preso in esame 599 soggetti che sono stati seguiti per 25 anni.

Quest’ultimi con una certa frequenza sono stati analizzati con risonanza magnetica, con lo studio cha messo in correlazione, anche se non vi è necessariamente un rapporto causa – effetto, il tempo trascorso davanti al televisore e il declino cognitivo.

Tv, cervello e declino cognitivo: lo studio della Johns Hopkins University di Baltimora

È sempre degno di grande attenzione il tema relativo a quanto si guardi in media la televisione e se questa sia un’attività che possa esser messa in correlazione con elementi importanti, come quelli oggetti dello studio in quesitone.

Come si legge su La Repubblica, dunque, la Johns Hopkins University di Baltimora si è occupata di uno studio che metterebbe in correlazione l’abitudine ed il tempo trascorso davanti alla tv e il declino cognitivo.

Andando nello specifico, come si legge su La Repubblica mediante le parole dell’autore dello studio Ryan Dougherty, in merito a quelle che sarebbero le aree cerebrali più penalizzate in chi guarda molta televisione.

A questo riguardo si legge che il vedere molta tv è associato ad “un minore volume della corteccia frontale, ma non dell’ippocampo.”

Un’analisi ritenuta interessante poiché studi precedenti dimostrano che chi trascorre molto tempo a guardare la televisione tendenzialmente ha “punteggi inferiori rispetto agli altri nei test sulle funzioni esecutive del cervello” ma “non hanno problemi di memoria”, dove invece è molto importante proprio l’ippocampo.

Inoltre, si legge ancora, valutando numero medio di ore che un telespettatore impiega davanti al televisione, “per ogni ora e quaranta minuti di visione è come se il cervello fosse di un anno più vecchio”

Tv e declino cognitivo, lo studio: la sedentarietà

Il risultato del test e la correlazione in questione, viene interpretata, si legge, in relazione alla sedentarietà.

Su La Repubblica, infatti, Dougherty spiega che alcuni studi suggeriscono che l’attività fisica può aumentare il volume in aree cruciali del cervello, così come altri dati suggeriscono che le persone che restano in forma mantiene il suo volume cerebrale anche con il sopraggiungere dell’età avanzata.

Lo studio quindi indaga i potenziali effetti negativi dell’essere sedentari; tale condizione, dicono alcuni studi, potrebbe esser legata ad un declino cognitivo ed ad un più alto rischio di Alzheimer, ma, si legge, che a tal riguardo vi sono anche risultati discordanti in merito alle diverse metriche impiegate.

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Inoltre, si legge ancora, le attività sedentarie possono essere diverse tra di loro; la lettura dei libri oppure fare le parole parole crociale, o comunque occuparsi di attività stimolanti per l’intelletto “è benefico per il cervello”.

Lo studio si è concentrato sul guardare la televisione, un tipo di attività sedentaria che risulta essere in modo particolare passiva.

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