Le ricerche in merito alla scomparsa di Denise Pipitone non si fermano. Piera Maggio va avanti come un treno e scrive un post di gratitudine su Facebook in cui rivela le sue paure.
Ad inizio mese, precisamente il 1° settembre, Piera Maggio ha dovuto dovuto passare il diciassettesimo anno senza sua figlia Denise Pipitone, proprio pochi giorni dopo la morte del padre. La piccola, infatti, è scomparsa misteriosamente nel 2004 a Mazzara Del Vallo. Da quel giorno, le sue tracce sembrano essere svanite nel nulla.
Ma nonostante gli anni che passano, mamma Piera non demorde e continua ad inseguire il desiderio di riabbracciare la figlia viva. Negli anni, infatti, si sono moltiplicate le indagini sulla scomparsa. Il caso è stato considerato tra i più costosi della storia giudiziaria nel nostro paese.
Dopo una battuta d’arresto, e quando le speranze si stavano affievolendo, a maggio l’inchiesta è stata riaperta. Infatti, la Procura è tornata ad indagare sulla scomparsa della piccola Denise. Una decisione presa dietro la segnalazione di un’infermiera italiana che si trovava in Russia.
La donna aveva visto, in una trasmissione televisiva russa, una notevole somiglianza tra una ragazza ventenne che cercava sua madre e Piera Maggio. La giovane, infatti, era andata nel programma per trovare i genitori, in quanto sosteneva di essere stata rapita da piccola. Ma il test del dna ha rivelato che non era Denise.
Qualche ora fa, Piera Maggio ha pubblicato una lettera su Facebook in cui dice che il silenzio che la sta circondando in questi giorni le fa paura. Ma quello che le fa paura più di tutto è che la vicenda finisca nel dimenticatoio. “Dopo tanto rumore, il silenzio fa paura – confessa – specialmente se il tutto possa evolversi in oblio”.
Nel post, però, ci tiene a ringraziare tutti coloro che in questi anni si sono adoperati per riuscire a trovare Denise Pipitone e continuano a farlo. “Ripongo tanta stima per quelle persone che sono umanamente sensibili sul tema riguardante il sequestro di una bambina – scrive – e rispettosi delle persone offese”.
La prima persona che ha voluto ringraziare è stato il legale Giacomo Frazzitta che, da 17 anni, non l’ha mai lasciata sola e facendo in modo che “la verità emergesse in quelle aule dei Tribunali”. Poi ha sottolineato il lavoro incessante fatto in questi anni, che li ha visti spesso delusi e stanchi di quanto stava accadendo.
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Ma ci ha tenuto a dire che, nonostante l’amarezza, non si sono mai fermati e hanno continuato a cercare. “Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro – dice Piera – l’importante è crederci in quello che si fa, essere onesti, professionali e amorevoli – prosegue – Noi cerchiamo Denise, vogliamo la verità e vorremmo che fosse un obbiettivo comune a tanti”.
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