Walter Mazzarri ha vissuto un pomeriggio veramente triste, che va al di là del mero risultato sportivo ottenuto con il suo Cagliari.
Mazzarri: il buon inizio all’Olimpico
Quella con l’Empoli, nel turno infrasettimanale, nessuno pensava fosse una gara agevole per carità. Ma comunque ampiamente alla portata dei rossoblù sardi, pronti a dare a se stessi continuità di risultati per una stagione priva di sofferenze.
Mazzarri: la sfida contro l’Empoli, il suo passato di calciatore
L’ex allenatore di Napoli, Inter e Torino, ritrovava da avversario il suo passato. Quell’Empoli che da calciatore lo aveva visto battagliare nella massima serie, da gregario di centrocampo quale era, negli anni 80. Nelle indimenticabili stagioni tra il 1983 e il 1988. Accanto a pilastri della storia del calcio biancoazzurro toscano come Corrado Urbano e Francesco Della Monica a centrocampo, Giulio Drago in porta, Ezio Gelain in difesa. E come dimenticare gli stranieri di quelle annate, come lo svedese Jonny Ekstroem, o come la delusione meteora slava Davor Cop. Non ultimo Gaetano Salvemini in panchina, tra i tanti.
Mazzarri: Cagliari lento e impacciato da rivedere
Mazzarri, che ad Empoli non ci è più tornato da tecnico, nonostante il suo girovagare, pensava, sperava, di portare a casa i suoi primi tre punti di questa nuova avventura isolana. Lo 0-2 maturato a fine gara la dice lunga sulle pecche difensive dei sardi, che dalla cintola in giù sembrano sufficientemente assestati. Ma subire 4 reti nelle ultime due gare preoccupa non poco oggi l’allenatore livornese.
La confessione in sala stampa
A fine gara, Mazzarri, è apparso affranto di fronte ai giornalisti e non solo per il risultato maturato contro la sua ex squadra. Non solo per il lungo lavoro che lo attende per portare il Cagliari alla salvezza prima possibile. Anche perchè l’Empoli non è un avversario irresistibile, lo dimostrano l’altalena di risultati a cui ci ha abituato fin ora.
C’è da preparare la gara del Maradona
Domenica sera, Mazzarri, non è la prima volta, tornerà al Maradona-San Paolo da avversario. Contro quel Napoli che ha rappresentato tanto, in termini sportivi ed emotivi per la sua carriera di allenatore. In una piazza che, nonostante si fosse in un percorso di rodaggio verso i grandi obiettivi, non ha mai dimenticato le qualità, umane e professionali, del tecnico di San Vincenzo.
Mazzarri si confessa: la morte di un amico, di un padre
Non è un momento felice per Mazzarri, non solo per il risultato maturato contro l’Empoli. A colpirlo nel profondo è stata la recente scomparsa del fraterno amico Romano Fogli. Anche se molto più avanti di lui negli anni, toscanaccio come Walter, Fogli per Mazzarri è stato un maestro, un amico, un consigliere. L’ex colonna del Bologna dello scudetto che strappò il tricolore all’Inter di Herrera nella finale di Roma del ’64, la spalla di Giacomo Bulgarelli, l’uomo che vinse anche una Coppa dei Campioni e una Intercontinentale con il Milan di Nereo Rocco, Cesare Maldini e Gianni Rivera. Pisano lui, livornese Mazzarri, 23 anni di differenza. Un padre per Walter.
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Il dolore per la scomparsa di Romano Fogli
Nel calcio dei risultati a tutti i costi, nel calcio del business e delle campagne acquisti sfrenate, nel calcio dei procuratori, un uomo come Mazzarri, sentimentale, sanguigno, è ancora portatore di queste emozioni. E per un attimo le cronache del campo lasciano spazio ai ricordi e alle riflessioni profonde.