Voglio essere un mago è un programma che mette in gioco un ambito magico. Il tutto è realizzato all’interno di una struttura da favola.
Il programma Voglio essere un mago è un programma ideato per gli amanti della anni magia. Va in onda su Rai 2 dalle 21:30. È un reality-talent in cui dei ragazzi dai 12 ai 18 anni assisto a delle lezioni di esperti del settore. Il racconto è affidato alla voce narrante dell’indimenticato Mago Silvan.
Il mondo della magia ha sempre attratto tutti, ci sono diversi film che hanno caratterizzato questa cultura dei maghi. Uno su tutti Harry Potter in cui il racconto si svolgeva in un meraviglioso castello situato in Inghilterra. Oppure The Prestige, film di Christopher Nolan, in cui il protagonista è un illusionista.
Insomma che sia cinema o realtà, i giochi di prestigio hanno sempre incuriosito tantissime persone. Voglio essere un mago si ripropone di creare i nuovi maghi del futuro. Anche il reality-talent, come Harry Potter, si svolge in un castello incredibile che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Voglio essere un mago: dove e come si svolge
La meravigliosa location a fare da contorno è quella di Rocchetta Mattei sull’Appennino bolognese. La struttura è stata allestita per creare ancora più atmosfera. Sin dall’inizio ci sono tre casate: le Volpi rosse, le piume d’oro e gli abisso blu. Queste si sfidano e la peggiore dovrà affrontare un rischioso esame che potrebbe portare alla bocciatura.
I ragazzi in gara concorrono per il diploma di mago. Chi risulterà essere il migliore si poterà a casa la tanto agognata bacchetta d’oro. I ragazzi avranno un ambiente davvero confortevole e ideale per il percorso che stanno svolgendo. Ogni stanza è arredata con i colori della casata di riferimento. C’è l’Aula magna in cui si seguiranno le lezioni e si potrà mangiare, il teatro in cui ci saranno spettacoli e verifiche degli apprendisti.
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Piccola curiosità sulla location scelta, il castello è stato anche scenario di un film di Pupi Avati. Ha una storia importante con la sua creazione a metà dell’Ottocento a cura del conte Cesare Mattei. Lo stesso Mattei si trasferì lì nel 1859. Insomma, ci sono davvero tutte le condizioni per far sì che i ragazzi vivano un’esperienza che non dimenticheranno mai.