Il miracolo di San Gennaro non può essere considerato un giorno, un evento come tanti. Così come lo straordinario tesoro del Santo, costituisce qualcosa di unico.
San Gennaro, 19 settembre 2021: il miracolo si ripete
I napoletani di ieri e di oggi, quelli che vivono ancora in Campania, che in particolare nel territorio partenopeo sono nati e cresciuti, sentono questo giorno come davvero speciale. Straordinario, diverso dagli altri. Emozione allo stato puro nell’animo di chi ci crede, di chi ha fede.
San Gennaro: la fede dei napoletani è il valore più grande
Un coinvolgimento, un pathos, una attesa, che riguarda anche le migliaia e migliaia di campani e napoletani che vivono sparsi per il mondo. Perchè non si dimentichi quanto la cultura, la religiosità, siano percepiti all’ennesima potenza da parte di chi porta nel cuore determinate tradizioni e non ha la possibilità di vivere la realtà del luogo dove è nato. Con quella lontananza, che non è retorica, tipica dell’emigrato, che amplifica il legame con la propria terra natìa.
San Gennaro: ore 10, ecco la liquefazione
Oggi, come accade da una vita, si è ripetuto lo straordinario miracolo di San Gennaro. Lo hanno seguito le tv, i giornalisti avevano il compito di carpire il clima di attesa e di raccontare quanto accaduto. L’annuncio della liquefazione è stato dato alle ore 10 di questa mattina. I tanti fedeli, le migliaia di napoletani, si sono svegliati cercando le tv locali, le dirette facebook, le notizie di agenzia.
Tre volte all’anno, tutti aspettano il miracolo
Una delle televisioni storiche campane, la più antica tra le tv private in Italia, Canale 21, accreditata da sempre per tutte queste manifestazioni di carattere religioso, ha offerto la diretta. Uno spettacolo straordinario. Non è mancata la commozione, quando il Vescovo, Domenico Battaglia, ha dato l’annuncio fatidico ai fedeli. 450 persone erano ammesse in presenza all’interno del Duomo. La liquefazione di San Gennaro è un momento solenne, attesissimo, e mai come quest’anno, dopo il Covid, si ritiene sia di buon auspicio. Il miracolo come noto avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, nel giorno di San Gennaro, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre. Tre momenti speciali nell’ambito della religiosità campana e non solo.
San Gennaro e il suo tesoro: quanto vale davvero?
Pochi sanno che esiste anche un Tesoro di San Gennaro, il cui valore è talmente alto, che fino a questo momento è stato difficilissimo farne una stima. Non esistono tesi ufficiali, non esistono precisi studi di settore e pubblicazioni in merito.
Il tesoro è dei napoletani e sempre così sarà
Per i napoletani, per i fedeli, il vero patrimonio non è rappresentato dal valore in denaro dei gioielli e dei cimeli, ma dall’amore che lega, da sempre, questa terra al suo Santo. Una terra così martoriata, così unica nella sua bellezza mai fin troppo valorizzata. Una terra che vive ogni giorno in modo fortissimo il legame, quasi rinnovandolo di continuo, con il suo Santo Patrono. Un rapporto che quindi si consolida nel tempo.
20mila pezzi unici
Innanzitutto, il tesoro, se così possiamo chiamarlo, non appartiene al mondo della Chiesa. Bensì sono i napoletani i custodi di questi oggetti di valore inestimabile. Avete capito bene. Niente Vaticano, niente Governo, niente Ministero del Tesoro, niente Banche o casseforti. Solo Napoli e i napoletani. Ed è per questo che molti ritengono che il valore sia cresciuto nel tempo, in modo incredibile.
Al di fuori di ogni logica di mercato
20mila pezzi, incredibile ma vero: secondo gli esperti quello di San Gennaro ad oggi vale molto di più di quello della Regina Elisabetta. Il tesoro non può essere ceduto, non può essere venduto, non avrebbe senso provare a rubarlo: perchè non avrebbe mercato. E’ nettamente al di sopra di esso. Ed è impossibile esporre anche più di un minimo di pezzi insieme, perchè qualsiasi assicurazione non potrebbe coprire gli eventuali danni causati. Da un furto in particolare, ma anche da una eventuale scheggiatura o graffio delle preziosità.
Mitra, Collana e Croce
I tre pezzi più preziosi sono senza dubbio la Mitra, la Collana e la Croce. La Mitra di San Gennaro è una opera di massima magnificenza, creata da maestri orafi napoletani. Composto da 3500 pietre preziose, adorna il busto del Santo. I numeri sono pazzeschi: 3328 diamanti, 168 rubini e 198 smeraldi. Vengono i brividi al solo pensiero! Fu ideata e progettata da Matteo Treglia.
San Gennaro e i doni dei Sovrani nel corso del tempo
La collana, per ciò che rappresenta e non solo, è di certo il pezzo di maggior valore e prestigio. Tredici incredibili maglie di oro massiccio, legate con smeraldi e zaffiri. L’opera porta la firma dell’artista Michele Dato, nel 1679. Alla maestria di Dato, da sottolineare, che si aggiunse la collaborazione di altri prestigiosi artisti e orafi. E negli anni i Sovrani italiani e non solo deciso di arricchire la collana, aggiungendo ad essa, alcuni doni e regali straordinari. In particolare da citare quelli Carlo di Borbone, re di Napoli, Maria Amalia di Sassonia. Impossibile dimenticare il dono, unico al mondo, consistente in una croce di zaffiri e diamanti donata da Maria Carolina d’Austria. A dimostrazione che dai Regni di tutto il Mondo, si percepiva forte, nei secoli, la fede, l’amore, per il Santo Patrono. Anche Napoleone, avete capito bene, diede il suo contributo a San Gennaro. Una volta tanto la religione appianava le divergenze tra le Monarchie.
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Napoli: San Gennaro vive nel suo tesoro
Infine la Croce, imponente, straordinaria, fu un altro dono di Carlo di Borbone, sovrano che amava i napoletani e che era fedelissimo. Un valore complessivo per tutto il tesoro? Come poterlo calcolare, è inestimabile. Si pensi solo che gli esperti hanno provato a classificare almeno i pezzi più piccoli. E la sola croce di smeraldi donata da Napoleone Bonaparte vale oggi circa 20 milioni di euro.