Giovanni Grasso si è guadagnato gli onori della cronaca per il simpatico siparietto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Carriera e vita privata dello scrittore e giornalista.
Giovanni Grasso è nato a Roma il 14 ottobre 1962 ed è un giornalista, scrittore ed autore televisivo. Tra i ruoli di maggior prestigio che occupa, merita una menzione particolare quello di consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dal 2015 è inoltre direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica.
Il suo percorso di formazione inizia con il conseguimento del diploma al Liceo Classico. Successivamente si laurea in “Lettere Moderne” presso l‘Università La Sapienza di Roma. Il grande passo però lo compie nel 1989 quando diventa un giornalista professionista. Nel 1991 si iscrive alla stampa parlamentare per poi diventare redattore politico parlamentare per il quotidiano Avvenire. È di fatto l’anticamera all’ingresso nell’ufficio stampa della Presidente del Senato Nicola Mancino (dal 1996 al 2001). Nel 2001 durante il governo Monti, ha ricoperto l’incarico di portavoce del ministro della Cooperazione Internazionale e dell’integrazione Andrea Riccardi.
Il giornalista si è “guadagnato” gli onori delle cronache, non per il suo lavoro, bensì per uno sketch andato in onda per errore e diventato istantaneamente virale. Aveva invitato Sergio Mattarella ad aggiustarsi il ciuffo. La risposta del Presidente della Repubblica ha fatto sorridere in tanti: “Eh Giovanni, neanche io vado dal Barbiere”.
Per quanto concerne la sua vita privata, Grasso è sposato con Ilaria Manzione. Dalla loro unione è nato Jacopo, ma per il resto non circolano molte informazioni sulla famiglia. D’altronde lo stesso Giovanni non godeva di chissà quale popolarità.
Nel corso della sua carriera ha scritto diversi libri di cui il primo nel 1989, “Il partito dei liberi e dei forti”. Nel 2015 ha dedicato un’opera proprio al presidente Mattarella, intitolata “Sergio Mattarella, il presidente degli italiani”.
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Il punto più alto in tal senso l’ha raggiunto però nel 2019 con “Il caso Kaufamann” romanzo ambientato durante il periodo nazista, che ha vinto svariati premi, tra cui Premio Capalbio per il romanzo storico 2019, il Premio Cortina d’Ampezzo per la narrativa 2019 e il Premio Biagio Agnes 2019.
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