Bassetti, un momento molto difficile: “Sono ancora segnato”

L’infettivologo Matteo Bassetti ha voluto raccontare un episodio che più l’ha segnato durante la prima ondata. Riguarda due operatori Mediaset.

Matteo Bassetti, Mediaset (Instagram)
Matteo Bassetti, Mediaset (Instagram)

In questo lungo periodo abbiamo imparato a conoscere vari infettivologi. Uno di questo è Matteo Bassetti che è celebre per le sue numerose ospitate. L’infettivologo opera a Genova ed è il direttore del reparto Malattie infettive all’ospedale San Martino.

Soprattutto il periodo della prima ondata è stata massacrante per tutti i lavoratori della sanità italiana. Bassetti è voluto ritornare su un episodio in particolare che l’ha segnato profondamente e che, ancora oggi, ricorda. L’episodio è stato diffuso durante una recente intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano.

La domanda della giornalista è stata molto chiara e precisa. Ha chiesto quale sia stata la storia clinica che più lo ha segnato. A questo punto ha voluto raccontare la vicenda che ha riguardato Luca e Paolo, due operatori Mediaset.

Bassetti e il racconto sugli operatori Mediaset che l’ha segnato

La testimonianza che ha fatto l’infettivologo è di quelle davvero pesanti e sentite. Esperienza che ha vissuto in prima persona e che non dimenticherà mai. Lo ha punto nella parte emotiva. Le sue prime parole sono state: “Mi viene da piangere ancora quando la racconto”.

Ha continuato: “Prima ondata. Vengono da me due operatori Tv, Paolo e Luca per un programma Mediaset. Qualche giorno dopo mi chiama uno dei due e mi dice ‘sto male’. Lo ricovero. Il secondo pure. È l’inizio di un dramma che, Bassetti, è ancora vivido nella sua memoria. Tutto si conclude così: “Finiscono nella stessa stanza. Entrambi intubati. Uno mi torna indietro, l’altro, Paolo, no. L’ho dovuto dire io a Luca. Sono ancora segnato“.

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Sicuramente Bassetti avrà tanti altri momenti crudeli nella sua memoria. Quanto raccontato, probabilmente, è quello più sentito e che ha voluto diffondere a cuore aperto. Una situazione che si è improvvisamente capovolta negativamente che non poteva lasciar indifferenti nessuno. Da ammirare anche il coraggio dell’infettivologo che ha voluto riaprire una ferita che gli ha fatto particolarmente male.

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