L’infettivologo Matteo Bassetti ha voluto raccontare un episodio che più l’ha segnato durante la prima ondata. Riguarda due operatori Mediaset.
In questo lungo periodo abbiamo imparato a conoscere vari infettivologi. Uno di questo è Matteo Bassetti che è celebre per le sue numerose ospitate. L’infettivologo opera a Genova ed è il direttore del reparto Malattie infettive all’ospedale San Martino.
Soprattutto il periodo della prima ondata è stata massacrante per tutti i lavoratori della sanità italiana. Bassetti è voluto ritornare su un episodio in particolare che l’ha segnato profondamente e che, ancora oggi, ricorda. L’episodio è stato diffuso durante una recente intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano.
La domanda della giornalista è stata molto chiara e precisa. Ha chiesto quale sia stata la storia clinica che più lo ha segnato. A questo punto ha voluto raccontare la vicenda che ha riguardato Luca e Paolo, due operatori Mediaset.
Bassetti e il racconto sugli operatori Mediaset che l’ha segnato
La testimonianza che ha fatto l’infettivologo è di quelle davvero pesanti e sentite. Esperienza che ha vissuto in prima persona e che non dimenticherà mai. Lo ha punto nella parte emotiva. Le sue prime parole sono state: “Mi viene da piangere ancora quando la racconto”.
Ha continuato: “Prima ondata. Vengono da me due operatori Tv, Paolo e Luca per un programma Mediaset. Qualche giorno dopo mi chiama uno dei due e mi dice ‘sto male’. Lo ricovero. Il secondo pure. È l’inizio di un dramma che, Bassetti, è ancora vivido nella sua memoria. Tutto si conclude così: “Finiscono nella stessa stanza. Entrambi intubati. Uno mi torna indietro, l’altro, Paolo, no. L’ho dovuto dire io a Luca. Sono ancora segnato“.
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Sicuramente Bassetti avrà tanti altri momenti crudeli nella sua memoria. Quanto raccontato, probabilmente, è quello più sentito e che ha voluto diffondere a cuore aperto. Una situazione che si è improvvisamente capovolta negativamente che non poteva lasciar indifferenti nessuno. Da ammirare anche il coraggio dell’infettivologo che ha voluto riaprire una ferita che gli ha fatto particolarmente male.