Allarme per quanto riguarda la produzione della pasta. Si farebbe sempre più fatica a produrla così da portare ad un aumento dei prezzi.
La pasta è uno degli ingredienti principali per la dieta mediterranea. Tantissime persone la mangiano quotidianamente e ormai la si può condire davvero in qualsiasi modo. Ora però sembra si possa vivere un periodo duro sia per la produzione della pasta sia per il costo che il consumatore dovrà pagare.
Ad annunciarlo è stato Giuseppe Ferro, amministratore delegato di un marchio molto importante in questo campo, La Molisana. Durante un’intervista rilasciata a Il Sole 24 ore, Ferro ha annunciato scenari molto negativi. Scenari che, se confermati, sarebbero quasi catastrofici.
Quanto detto da Giuseppe Ferro, molti pastifici sarebbero in allarme perché, nelle previsioni, non ci sarebbe grano a sufficienza per la giusta produzione. Un annuncio davvero tragico che mette in pericolo anche le nostre tasche. Oltre ad avere dei tratti che non ritroviamo neanche nei periodi della guerra.
Allarme pasta: produzione a ritmo ridotto?
Le parole rilasciate dall’amministratore delegato Giuseppe Ferro pongono una serissima riflessione. Ecco quanto ha detto: “Tra maggio e maggio non avremo abbastanza grano per fare la pasta“. Il problema risiederebbe in Canada, secondo l’AD. Un problema davvero grave a cui, pare, difficile porre una soluzione.
Continua: “Il Canada è di gran lunga il primo produttore al mondo di grano duro e quest’anno ha prodotto 3 milioni di tonnellate anziché le solite 6,5″. Questa diminuzione della quantità avrebbe fatto scattare la corsa per arrivare prima sul prodotto. Una situazione molti instabile e di difficile previsione.
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Uno scenario, come sostenuto da Ferro, neanche da guerra. In quel tempo c’era molto più grano di adesso. Ed è inevitabile come ci sarà anche una ripercussione sui consumatori. Cosa che sta già avvenendo: “So che Lidl ha già aumentato il prezzo della pasta di 10 centesimi e mi aspetto che ben prima di Natale tutti prevedano aumenti tra i 15 e i 20 centesimi al pacco“. Ci auguriamo che tale emergenza svanisca in fretta ma probabilmente dovremmo pagare di più la pasta almeno nel breve periodo.