Il logo delle Paralimpiadi racchiude splendidamente il significato dei giochi dedicati alle persone diversamente abili. Lo conoscete?
Oggi la cerimonia d’apertura, domani cominciano le gare: le Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono arrivate. A distanza di circa due settimane dalla conclusione dei giochi “canonici”, la kermesse sportiva organizzata dal Comitato Paralimpico Internazionale fondato nel 1989 si ripromette di riproporne le stesse emozioni.
Tantissimi gli atleti eccezionali, con storie durissime che ne valorizzano le prestazioni sportive fuori dall’ordinario. Tra questi, per fare un nome illustre, ci sarà la nostra campionisse pluri-iridata Bebe Vio.
C’è una sola vera differenza tra Olimpiadi e Paralimpiadi: il logo che le contraddistingue. Quello dello sport paralimpico è costituito da tre simboli simili a spiragli di vento stilizzati. Molto meno famoso rispetto alla controparte costituita dai cinque cerchi, ha una storia affascinante.
Il logo paralimpico fu presentato per la prima volta alle Olimpiadi di Seoul del 1988. Era rappresentato da cinque gocce (di colore rosso, giallo, blu, verde e nero) che andavano a stilizzare i cerchi olimpici sostituendole con i “pa”, un simbolo tradizionale coreano che simboleggia mente, spirito e corpo. Nel 1994 le gocce sono diventate tre, dei colori più usati nei vessilli dalle nazioni partecipanti (rosso, blu, verde).
Nel 2003 il logo cambia di nuovo, per comunicare significati più universali, e si arricchisce di nuovi significati. Adottato durante il meeting del Comitato Esecutivo tenutosi ad Atene, il logo ancora oggi usato rappresenta tre “agitos”, dal latino agito, ovvero “io mi muovo”. I colori sono ancora gli stessi: blu, rosso e verde.
I tre simboli nascono e si muovono attorno ad un punto centrale, metaforicamente il mondo intero. La scelta degli agitos è tesa a rappresentare lo spirito degli atleti paralimpici che si rendono protagonisti di prestazioni sportive incredibili nonostante le disabilità fisiche, lottando senza arrendersi. Non si fermano mai, appunto.
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Nella visione del comitato paralimpico internazionale, il simbolo incarna l’energia che «permette agli atleti disabili di raggiungere l’eccellenza sportiva ispirando e smuovendo il mondo». Un motivo in più per seguire questa importantissima manifestazione sportiva.
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