Shampoo, non tutti sono uguali, controllate sempre l’etichetta perché c’è una sostanza da evitare se non volete perdere i capelli.
I capelli sono la cornice del viso, la loro assenza o presenza si fa notare e si può dire che ogni volto ha il suo. Riuscireste ad immaginavi Claudio Bisio con i capelli lunghi o Carlo Conti rasato? Per avere dei capelli sempre sani e belli è necessario prendersene cura.
Ad esempio bisogna stare attenti alla frequenza dei lavaggi, questi non devono essere troppo frequenti ma neanche troppo sporadici. Anche proteggere i capelli dal sole ed utilizzare maschere e creme sono dei passaggi essenziali per la cute delle vostre chiome.
Fondamentale importanza nella cura dei capelli è la scelta dello shampoo, non solo deve essere adatto al proprio cuoio capelluto ma non deve contenere tra gli ingredienti sostanze che potrebbero danneggiare i capelli, come la DMDM HYDANTOIN. Stando a quanto rivelato da Libero questa sostanza pare essere contenuta nei prodotti di una nota marca, scopriamo insieme quale.
Shampoo, questa sostanza può farvi perdere i capelli
Stando a quanto si legge su Libero è attiva una class action contro la Johnson & Jonson. Sembra infatti che un cospicuo numero di consumatori abbia riscontrato una maggiore caduta dei capelli, causata da un conservante presente negli ingredienti degli shampoo.
Si tratta appunto del DMDM Hydantoin, questo viene utilizzato in quantità in misura preventiva: pare infatti che prevenga la proliferazione di batteri e funghi. Stando a quanto si legge su Libero questo conservante è contenuto in diversi shampoo, balsami e oli presenti nella linea di prodotti per capelli OGX. Prodotti tutti dalla Johnson & Johnson.
L’eccessiva esposizione a questo conservante può causa la caduta dei capelli ma non solo, tra gli effetti collaterali troviamo:
- Eruzioni cutanee;
- Irritazioni oculari;
- Allergie
- Disturbi e malattie di vario genere, tra cui, nei casi estremi, il cancro.
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In Europa la presenza di questa sostanza è controllata e sottoposta a limiti, tuttavia lo stesso non si può dire del mercato dell’industria cosmetica americana. In UE la concentrazione di questa sostanza nei prodotti deve essere entro lo 0,6%, tuttavia se ne sconsiglia fortemente l’utilizzo.