Presentatore no-vax si pente, ma è troppo tardi: il dramma

Prima ridicolizza il Covid e i vaccini, poi si ammala e si pente: la tragica parabola del presentatore no-vax è tristemente eloquente.

Covid, no-vax (AdobeStock)
Covid, no-vax (AdobeStock)

Una storia che non ha un lieto fine. Una storia che racconta della tragica ironia della realtà, che soprassiede cinicamente alle prese di posizione evidentemente insensate e anti-scientifiche dei no-vax.

Il presentatore e conduttore radiofonico americano Phil Valentine non credeva che fosse necessario vaccinarsi o prestare particolare attenzione al contagio con la Covid-19. “Avrei l’1% di possibilità di morire”, aveva sentenziato. Purtroppo, invece, i numeri non lasciano scampo e il tardivo pentimento non è bastato per salvarsi. Ma che cosa è successo?

Phil Valentine, il pentimento tardivo che insegna una dura lezione ai no-vax

Phil Valentine lavorava da anni presso emittenti radiofoniche conservatrici americane, ma aveva finito per ritagliarsi uno spazio di maggiore notorietà per le sue posizioni contro i vaccini anti-Covid. Valentine, da showman capace di intrattenere egregiamente il suo pubblico, tuonava contro la campagna vaccinale sia con le parole del filibustiere politico che con sketch e parodie.

Alla fine il Covid è arrivato davvero, lo scorso luglio. Dopo aver ricevuto la notizia di essersi positivizzato aveva minimizzato così: «sto facendo il mio dovere patriottico per l’immunità di gregge…prendo un giorno di malattia per precauzione». Solo poi ha avuto modo di rendersi conto che ci fosse poco da scherzare.

I sintomi hanno cominciato a farsi sentire sempre di più, fino al ricovero d’urgenza in ospedale. Al suo capezzale, raccontano i parenti, un pentimento sulla via di Damasco. Si sarebbe convinto, infine, della bontà delle precauzioni vaccinali e della pericolosità della malattia. Si sarebbe anche proposto di fare campagna pro-vaccino, rifiutando di essere mai stato no-vax, ma solo “ingenuo a sottovalutare l’importanza della vaccinazione”. Ma era troppo tardi.

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Phil Valentine è deceduto, lo scorso 21 agosto, dopo giorni di ossigenazione artificiale. Aveva 61 anni, appena nella fascia più a rischio per il Covid. Una preziosa e amara lezione per chiunque dubiti del prezioso contributo dei vaccini alla lotta contro il virus. E una storia drammatica e, come detto, senza alcun lieto fine da raccontare.

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