Mentre i talebani entrano a Kabul, due sorelle raccontano le loro ore di paura in Afghanistan. Le ragazze sono single e sono considerate come “prede”.
La capitale dell’Afghanistan, Kabul, è caduta in mano ai talebani, poco più di una settimana dopo il ritiro delle truppe statunitensi. Venti anni dopo che il gruppo estremista ha perso il controllo, i ribelli hanno riconquistato lo stato e intendono ripristinare l’Emirato islamico dell’Afghanistan. Sottolineando una delle peggiori debacle della politica estera americana dalla guerra del Vietnam.
Incoraggiati dal loro successo, dalla mancanza di resistenza da parte delle forze afghane e dalla minima pressione internazionale, i talebani hanno intensificato la loro violenza. Per le donne afghane, il crescente potere dei ribelli è terrificante.
I talebani hanno dato un ordine ai leader religiosi locali di fornire loro un elenco di ragazze di età superiore ai 15 anni e di vedove di età inferiore ai 45 anni. Per farle contrarre un matrimonio forzato con i combattenti. Se questi matrimoni forzati avranno luogo, donne e ragazze saranno portate in Pakistan per essere rieducate e convertite all'”Islam autentico”.
Questo ordine ha causato profonda paura tra le donne e le loro famiglie che vivono in queste aree, costringendole a fuggire il più in fretta possibile. I talebani hanno segnalato la loro intenzione di negare l’istruzione alle ragazze oltre i 12 anni, di bandire le donne dal lavoro e di ripristinare la legge che impone alle donne di essere accompagnate da un tutore.
Afghanistan, la paura delle donne: parlano due sorelle
A parlare di questa situazione sono Nahal e Mahvash, due sorelle che vivono con il padre rimasto vedovo. Le due ragazze, cresciute libere e indipendenti, spinte a studiare e viaggiare all’estero, temono di essere un bottino di guerra per i talebani. “I racconti che ci arrivano sono terribili – rivelano – Nostro zio è appena fuggito da Mazar-i-Sharif”.
Nahal e Mahvash non si sono mai sposate, nonostante la società patriarcale in cui vivono glielo richiedeva. La loro libertà era al primo posto. Due ragazze single la cui vita potrebbe cambiare improvvisamente. “Sappiamo che qui a Kabul stanno facendo delle liste con i nomi delle ragazze nubili – raccontano – Pensiamo che l’unica cosa sia fuggire dalla nostra casa”.
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Le conquiste ottenute dalle donne afghane negli ultimi 20 anni, in particolare nell’istruzione, nell’occupazione e nella partecipazione politica, sono gravemente minacciate.