Le ultime parole di Gino Strada prima della morte sono un’amara costatazione sull’attualità. Ci sono accuse pesanti e tanti rimpianti.
Gino Strada, con Emergency, è riuscito a fare tanto per l’umanità. Ma quanto è riuscita a fare l’umanità, riunita nei consessi delle istituzioni internazionali, per sé stessa? Sta tutta qui l’amarezza del medico filantropo, che ha espresso queste amare considerazioni poco prima di lasciarci.
Quello che si può considerare il suo “testamento” si può leggere sul portale web del quotidiano La Stampa. Ancora una volta, le sue considerazioni sono andate alla sua missione umanitaria, che purtroppo non ha fatto altro che incontrare incomprensibili ostacoli sul suo cammino.
É il suo ultimo articolo, e titola «così ho visto morire Kabul». Nella sua opera pluridecennale di sostegno dei diritti umani sui teatri di guerra più atroci, infatti, nulla lo aveva sconvolto più del cinismo dell’Occidente nei confronti dell’Afghanistan.
Parla sia di conoscenza del paese che di buona memoria, sottolineando quanto siano mancate entrambe. Sottintende, come specificherà in seguito, che a mancare è stato soprattutto quello che possiamo definire “buon senso umanitario”.
Gino Strada definisce senza mezzi termini “aggressione” l’iniziativa militare autonoma promossa dagli Stati Uniti e da alcuni alleati contro il regime teocratico dei talebani, nonostante il parere contrario del Consiglio di Sicurezza.
La ONG fondata da Strada e dalla moglie Teresa Sarti è stata in trincea, ma contro quella guerra assurda e contro il diritto internazionale. Strada ha trascorso in Afghanistan complessivamente 7 anni. Ha dovuto gestire un numero di feriti spaventoso, e allo spettacolo truculento di un paese che veniva dilaniato e risucchiato nella spirale della violenza tribale e della corruzione politica.
«Dicevamo 20 anni fa che questa guerra sarebbe stata un disastro per tutti», constata amaramente il medico di Emergency. Oggi l’Afghanistan sta per scivolare di nuovo tra le braccia dei talebani, condannando anche all’inefficacia quel tentativo di soluzione militare che ha giovato solo ai venditori di armi.
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Quella guerra ha fatto 241.000 vittime e 5 milioni di sfollati, tra interni e richiedenti asilo, e la guerra civile è di nuovo alle porte. Oltre 2.000 miliardi di dollari spesi dagli USA e oltre 8 miliardi e mezzo di Euro spesi dall’Italia per un conflitto inconcludente. I diritti essenziali sono garantiti dagli ospedali e dallo staff di Emergency che continuano a lavorare tra bombe e assalti armati. Più che di testamento, si tratta davvero di una preziosa eredità, di cui Strada dovrebbe andare davvero fiero.
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