Lutto nella musica: un grande maestro italiano ci ha lasciati. Aveva suonato in tutto il mondo. Lascerà un segno indelebile.
Il mondo della musica classica è in lutto: il maestro Gianluigi Gelmetti ci ha lasciati. Una carriera internazionale e densa di immense soddisfazioni. Un protagonista del panorama musicale forse poco conosciuto dal grande pubblico, ma senza ombra di dubbio uno dei nomi più prestigiosi della musica e del teatro Made in Italy. Proviamo a riassumere la vita e la carriera di un uomo che ha fatto la storia della direzione d’orchestra.
Nato a Roma l’11 settembre del 1945, da un pianista non professionista e da una poetessa in romanesco, Gianluigi Gelmetti è molto precoce. Studia all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dirige un’orchestra per la prima volta all’età di soli sedici anni, come allievo del maestro Sergiu Celibidache. L’evidente talento lo porta a studiare all’Accademia Musicale Chigiana a Siena con il maestro Franco Ferraro e poi con Hans Swarowsky a Vienna.
Negli anni si è reso protagonista di una carriera apprezzata all’estero per la grande poliedricità: ha interpretato i più svariati compositori, di stili e epoche differenti, di chiara fama o desueti, con risultati sempre eccezionali. Da Mozart a Wagner, a Verdi e Puccini fino a Salieri.
Ma è stato anche e soprattutto compositore originale ed efficace, sia barocco che contemporaneo. Si è fatto un nome grazie al proprio estro creativo, alla precisione tecnica e al gusto teatrale di cui trasudano le sue composizioni, da In Paradisum Deducant Te Angeli, dedicato a Franco Ferrara fino a Prasanta Atma.
Nella sua vita è stato maestro presso l’Accademia Chigiana per 19 anni, direttore principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Stoccarda (1989-1998), direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma (2000-2009), direttore principale e artistico della Sydney Symphony Orchestra (2004-2008).
L’ultima sua esperienza è stata nel ruolo di direttore artistico e musicale dell’Orchestre Philharmonique di Montecarlo. Si è esibito, acclamato da pubblico e critica, sul palco dei più noti festival musicali e teatrali italiani ed esteri. La musica classica porterà impresso il suo nome per sempre.
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Sarebbe dovuto tornare ad esibirsi a Liegi, all’Opéra Royal de Wallonie, per dirigere Otello, ossia Il Moro di Venezia di uno dei suoi più amati compositori, Rossini. É purtroppo venuto a mancare prematuramente, all’età di 75 anni, senza ancora un perché, nella sua altrettanto amata Montecarlo.
Il Rossini Opera Festival ha deciso di dedicare l’edizione in corso al grande maestro e compositore. Come gli organizzatori, tutta l’Italia, dalle istituzioni agli appassionati, ne celebreranno la memoria.
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