L’Inps riconosce alcune patologie che danno diritto alla pensione di invalidità: ecco di cosa si tratta nello specifico, informazioni e dettagli
Non è di certo un periodo semplice per gli italiani e non solo, quello che tutti i cittadini stanno vivendo a causa della pandemia da Covid-19: purtroppo, come noto, tanti sono stati i decessi in seguito alla malattia contratta e la sanità pubblica ha dovuto fronteggiare un’emergenza che ha messo in grandi difficoltà il Paese.
Le scene tragiche e drammatiche sono sotto gli occhi, e da tempo i media discutono e si focalizzano, comprensibilmente, sulla malattie e sulle diverse conseguenze del covid. Vi sono però, inoltre, altre situazioni e condizioni di salute che non vanno sottovalutate e che anzi possono portare importanti conseguenze.
A tal riguardo, non tutti sanno che per specifiche patologie riconosciute dall’Inps, chi ne soffre può beneficiare di un assegno mensile previsto proprio in determinate e particolari condizioni. Di cosa si tratta nello specifico?
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Ad erogare la pensione di invalidità è ‘L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, a coloro a cui è stata accertata e riconosciuta l’inabilità lavorativa e che vivono in una condizione di bisogno dal punto di vista economico.
Una volta che tale diritto è stato verificato, l’INPS prevede l’erogazione di, si legge su contocorrenteonline.it, di euro 287,09 al mese per tredici mensilità. Inoltre, si legge, vi sono alcune situazioni ove è possibile avere una maggiorazione che può portare l’importo sino ad euro 651,12 al mese.
Vi sono, come detto in precedenza, alcune patologie che L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale riconosce e che consentono di beneficiare della pensione di invalidità.
Per citarne alcune, vi sono ad esempio: malattie cardiovascolari gravi; Pneumonectomia con insufficienza respiratoria grave; Alzheimer; Epilessia generalizzata o localizzata con crisi plurisettimanali o quotidiane in trattamento; Ipotiroidismo grave con ritardo mentale; Iposurrenalismo grave.
O ancora: Ipoparatiroidismo che non risponde a trattamenti; Emicrania continua, parossistica cronica o emicrania cronica e ad alta frequenza; Sindrome cerebellare grave; Paralisi celebrale infantile con emiplegia o atassia; Diabete mellito di tipo 1 e 2, con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado; Artropatia gottosa con grave compromissione renale; Sindrome extrapiramidale parkinsoniana o coreiforme o coreoatetosica grave; afasia grave; Sindrome cerebellare grave.
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Nel caso in cui l’invalidità in oggetto venga riconosciuta al 100%, la persona in quesitone può beneficiare anche dell’indennità di accompagnamento pari a 522,10 euro al mese per 12 mesi.
È una forma di sostegno che viene riconosciuto, per citarne un paio di casi ad esempio, a chi soffre di specifiche patologie relative allo stomaco o all’intestino. Possono beneficiare di un assegno di invalidità anche coloro che sono in condizioni di cecità o sordità.
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