Una grave avaria ha colpito un aereo in arrivo all’aeroporto di Catania. A bordo si sono vissuti attimi di autentico terrore.
Il viaggio in aereo ha ormai da tempo assunto connotazioni di inquietudine nel sentire comune. Risvegliata e diffusa dai tragici fatti dell’11 settembre 2001 e dai disaster movie hollywoodiani, la sensazione di pericolo relativa al fatto che la traversata aerea possa assumere i contorni di un incidente è molto alta. Anche se i numeri dimostrano quanto il viaggio con veicoli ad alta quota sia forse quello meno rischioso.
I passeggeri di un volo in arrivo all’aeroporto di Fontanarossa a Catania devono proprio essersi sentiti risucchiati da una storia drammatica e senza lieto fine. Per fortuna non è andata così. E non bisogna ringraziare solo la fortuna.
L’aereo va in avaria: salvifico il ruolo della torre di comando e della Capitaneria
Siamo durante la notte tra il 7 e l’8 agosto. Scatta il piano di emergenza aerea a causa di una grave avaria all’impianto elettrico di un Boeing 737 in arrivo in Sicilia. Il pericolo di ammaraggio per il veicolo aereo è così concreto che la sala operativa del centro secondario di soccorso marittimo della guardia costiera catanese ha inviato le motovedetta e una pattuglia di uomini specializzati nel soccorso marittimo.
Il loro arrivo nelle acque dei pressi della pista di atterraggio si è dimostrato poi un gradito eccesso di zelo, così come l’attivazione di tutte le altre misure di prevenzione che coinvolgevano il corpo dei vigili del fuoco, compreso un rimorchiatore d’altura.
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La torre di controllo dell’aeroporto e la sala operativa della Capitaneria di porto della città di Catania sono state in contatto per tutto il viaggio, per monitorare la situazione nei dettagli e prevenire ogni eventuale pericolo per i passeggeri. É probabilmente grazie al lavoro alacre di soccorritori e sale di controllo che tutto è finito, o sarebbe comunque finito, per il meglio.