La dieta estiva ogni anno è sempre al centro delle discussioni. Un alimento tanto mangiato in estate, l’anguria, nasconde delle insidie da non sottovalutare.
In estate si fa sempre la corsa sia a mantenere la linea sia a mangiare prodotti che non appesantiscano eccessivamente. Questo perché si cerca di evitare tutto quelle cose che possono affaticare il corpo e lasciare una certa spossatezza.
Una dieta bilanciata deve essere legata ad un adeguato apporto di vitamine, sali minerali e liquidi che danno sostegno al corpo. Tra gli alimenti più consumati, c’è sicuramente la frutta. Soprattutto l’anguria è quella più mangiata per il suo apporto di vitamine e sali minerali.
Di questa, però, non si deve fare un consumo eccessivo perché potrebbe portare seri danni all’organismo. Soprattutto per persone che hanno particolari patologie e sono più sensibili. Vediamo i motivi e a chi è rivolta la raccomandazione.
Perché l’anguria fa male? Potrebbe danneggiare il nostro organismo
Questo frutto ha tante proprietà nutrizionali, un consumo normale porta all’integrazione naturale della vitamina C e licopene. L’ultimo sarebbe il precursore della vitamina A. Oltre queste, si trovano sali minerali, magnesio, potassio e fosforo e, in ultima analisi, è composto dal 95% di acqua che lo rende un alimento con pochissime calorie.
Nonostante le innumerevoli qualità, questo frutto ha qualche insidia che bisogna evitare. La prima è che non è facile digerire ma la seconda, per alcuni, può essere pericolosa. Qui si parla, come riportato dalla Fondazione Veronesi, della quantità di Fodmap, in altri termini zuccheri a catena corta.
Questi zuccheri sono altamente sconsigliati per chi soffre di colon irritabile e gastrite. Cosa da non sottovalutare dato che in Italia il 15% della popolazione ne soffre. Gli zuccheri possono portare a forti dolori addominali, gonfiore e diarrea. Non solo l’anguria ha questi Fodmap, ma anche altri alimenti come i legumi, formaggi e frutta. La raccomandazione per chi soffre di queste patologie è di fare un consumo non eccessivo per evitare gravi fastidi.