Nuove truffe bancarie e tentativi di raggiro incombono sul web. L’obiettivo è sempre lo stesso: prosciugare il vostro malcapitato conto corrente.
Potete chiamarli tranquillamente i nuovi pirati. Sono pronti ad assaltarvi in ogni momento, a depredare il vostro bottino. L’unica differenza, rispetto a qualche secolo fa, è che il loro “palcoscenico” di azione non è l’Oceano di qualche continente lontano, bensì l’immenso e infinito mare del web.
Le truffe on line incombono e hanno un solo unico grande obiettivo: depredare, assaltare, il vostro “povero” conto in banca. Lo so cosa starete pensando leggendo questo passaggio dell’articolo. In tempi di crisi, dove i nostri risparmi, nella maggior parte dei casi degli italiani alle prese con una pesantissima situazione finanziaria, sono sempre più ridotti all’osso, cosa volete in fondo che vi portino via? Eppure la situazione è grave, gravissima. Poiché quella che vi racconteremo, risalente a qualche mese or sono, è la triste e scabrosa storia di una professionista milanese che si è vista portare via oltre 50mila euro.
Il tutto è avvenuto con un metodo di raggiro molto sofisticato, dove questa volta ad agire è una persona in carne e ossa che comunica con voi al telefono.
Il cosiddetto “phishing”, cioè il palese tentativo di frode attraverso il carpire i codici di accesso del vostro account bancario, sta diventando sempre più sofisticato. E questo rende ancora più complessa la guerra che si combatte tra forze dell’ordine e criminali informatici.
Nel mezzo, ci siamo noi. Ignari cittadini, già avviliti per non riuscire ad arrivare alla fine del mese, costretti ogni giorno a difenderci da attacchi che arrivano da ogni dove.
L’unica arma a nostra disposizione rimane la conoscenza, la prevenzione attraverso il caro vecchio detto del “non fidarsi di nessuno”. Neanche, come in questo caso, se vi arriva un sms con il medesimo numero della banca . E addirittura se trascorrete ore e ore al telefono con una persona apparentemente appartenente al vostro istituto di credito, apparentemente competente e che carpisce la vostra fiducia in men che non si dica.
Prima, come è accaduto lo scorso febbraio a una professionista di Milano, arriva un messaggio col telefonino, poi scatta la telefonata. E voi vi ritrovate con le spalle al muro.
Si arriva al punto di interloquire, come già detto, più di una volta con un finto impiegato bancario, che, come in questo caso, ti invita a stornare alcuni bonifici che i malviventi stavano per inviare.
Morale della favola, dopo una settimana la vittima aveva trovato un ammanco di 59.500 euro sul suo conto corrente.
A lanciare l’allarme era stato il Corriere della Sera che riporta la storia di una 55enne milanese, ora assistita dall’avvocato Marcello Pistilli.
La donna, che ha naturalmente sporto denuncia alla polizia, ha spiegato come tutto sia cominciato da un semplice sms. Una banale azione di phishing, quindi.
Gli istituti bancari sono soliti raccomandare ai propri clienti di non rispondere mai a sms o email inviate a nome della banca. Messaggi poco chiari che chiedono di comunicare i propri dati personali. Eppure ancora oggi ci sono persone che cadono nella trappola, anche a causa del contenuto volutamente allarmistico dei sopra citati messaggi.
Nel caso della 55enne, il pericoloso sms pareva essere arrivato proprio dall’Ufficio frodi della sua banca. Nel messaggio, alla donna veniva spiegato che, “in seguito a tentativi di accesso anomali”, si rendeva necessaria una conferma della sua identità tramite accesso ad un sito indicato da un link.
Una truffa architettata con scrupolosa precisione. Persino il numero di telefono dal quale era partito l’sms, che la donna aveva salvato sul proprio dispositivo elettronico, era proprio lo stesso del servizio clienti della banca.
Difficile non cadere in inganno. Non solo. Poco dopo l’sms, la donna aveva ricevuto anche una telefonata da parte dello stesso numero telefonico. L’interlocutore si era presentato come “un operatore dell’ufficio antifrode”, mostrandosi tra l’altro molto competente.
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Morale della favola sono riusciti a raggirare davvero per bene la donna e le hanno portato via, come già detto, oltre 55mila euro. Incredibile ma vero. L’unica strada che le rimane per difendersi è stata la denuncia, ma la giustizia riuscirà a capire dove sono finiti i suoi soldi e a riportarli a destinazione?
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