Hoara Borselli accusa la Sinistra di incoerenza sull’Islam, riferendosi a due casi di cronaca. Si fanno effettivamente due pesi e due misure?
L’opinionista TV e redattrice del Secolo D’Italia, Hoara Borselli, evidenzia il rapporto a suo dire problematico della Sinistra italiana con l’Islam. Lo fa in un tweet poi riportato sul suo profilo Instagram che si riferisce a due fatti di cronaca nera purtroppo ben noti.
Si tratta dell’efferato omicidio da parte della famiglia della giovane Saman Abbas e i fatti di Voghera, che coinvolgono l’assessore leghista Massimo Andriatici e l’uomo di origini maghrebine Youns El Boussettaoui, ucciso con un colpo di pistola in circostanze ancora da chiarire. Gli esponenti del centro-sinistra, secondo Borselli, avrebbero assunto un atteggiamento molto differenti a seconda dei casi.
Hoara Borselli e la Sinistra: chi è senza peccato scagli la prima pietra
Se muori per mano di un italiano, ancora meglio se leghista, la sinistra e il maenstream danno ampia visibilità all’Islam.
Se muori per mano islamica silenzio assordante.#Voghera #Saman #Sinistra #sorella #inonda— Hoara Borselli official (@HoaraBorselli) July 30, 2021
Nel primo caso, avrebbero sottaciuto le responsabilità del sistema culturale islamico che hanno determinato l’omicidio di Saman, nel secondo avrebbero invece già conferito visibilità mediatica e sostegno a Bahija, sorella di Youns che cerca di difenderne la memoria e di accertare la verità. «Quando vogliono parlano di Islam. Per Saman silenzio assoluto», ha concluso Hoara Borselli su Instagram.
Le origini etniche e/o l’appartenenza politica del carnefice, sempre secondo l’opinione della giornalista, determinerebbero rispettivamente una reazione prudente o un supporto incondizionato. Peccato che dall’altra parte della barricata, a destra, avvenga esattamente lo stesso, ad elementi invertiti.
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Un problema mediatico e inerente alla cultura politica a livello sistemico, dunque, su cui è sterile fare polemica. Ci si permette di affermare, dunque, che il problema è che in generale si faccia un uso spregiudicato e politico di dolorosi casi di cronaca che coinvolgono stranieri, ad indagini ancora aperte. E a tal proposito vale la metafora biblica: chi è senza peccato scagli la prima pietra.