Momento difficile per Nek. Il cantante sta ancora facendo i conti con l’incidente che ha coinvolto la sua mano e che ha messo in pericolo la sua funzionalità.
Quello passato è stato un anno complicato per tutto il mondo. Una situazione sicuramente ancor più delicata l’ha passata Filippo Neviani, per tutti Nek. Il cantante non solo ha dovuto affrontare la pandemia e tutte le conseguenze che ne ha portato nel mondo della musica. Ma ha dovuto fare i conti anche con un incidente che ha compromesso la sua mano.
Nek aveva raccontato a Silvia Toffanin, durante una puntata di Verissimo della scorsa stagione, che in pieno lockdown è stato vittima di un incidente mentre stava tagliando la legna a casa. Il cantante era da solo e, accortosi immediatamente della gravità, si è messo in macchina e si è recato al Pronto Soccorso più vicino.
“Mi sono tagliato la mano con una sega circolare – aveva detto – in un momento di distrazione”. Quel momento che ha rischiato di fargli perdere l’uso dell’arto se i medici non fossero intervenuti all’istante. Un evento che avrebbe potuto compromettere la sua carriera, visto che Neviani è anche un musicista.
Nek come Gianni Morandi: un “deficit serio”
Lo stesso destino di Nek, anche se con modalità diverse, lo ha subito Gianni Morandi. Anche il cantante di “Fatti mandare dalla mamma” se l’è vista davvero brutta. Infatti, si è ustionato la mano dopo essere caduto su alcune sterpaglie in giardino che stavano briciando.
“Con Gianni ci sentiamo spesso per confrontarci su come affrontare le difficoltà – ha rivelato Filippo Neviani al quotidiano “Tempo”- Abbiamo subìto un deficit serio alle mani“. Ma, nonostante questo, Nek ha detto che sia lui che Morandi non si piangono addosso e vogliono reagire a questa situazione che poteva portare a qualcosa di peggio.
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Un periodo difficile sia per la sua salute che per il mondo musicale. Ma Nek adesso è pronto a tornare a cantate su un palco dopo il lungo stop e riabbracciare tutte quelle persone che lo hanno sempre sostenuto. Perché “la gente è il motore di tutto”.