Niente Olimpiadi di Tokyo 2020 per la Russia. Una decisione che non ha nulla a che vedere con il Covid-19, ma è di tutt’altra natura.
Il coronavirus era il tema che doveva tenere banco alle Olimpiadi di Tokyo 2020. E per la maggior parte del tempo è così. Tuttavia, non è il solo di cui si parla. Tra le notizie più in voga per i giochi è quella che la Russia non parteciperà. O meglio, che il nome della nazione non ci sarà, mentre i 350 atleti competeranno indipendentemente.
Il motivo di questa drastica decisione è per via dello scandalo doping russo durato anni ed è al centro delle discussioni anche quest’anno. Per la cerimonia di apertura, in programma venerdì 23 luglio alle ore 13 italiane, i funzionari dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) hanno confermato la sanzione.
Dunque, i 350 atleti russi arrivati a Tokyo per le Olimpiadi sfileranno come indipendenti. Ciò che significa per questi Giochi la Russia non è presente, almeno ufficialmente. Infatti, i colori neutri non sono poi così neutri, visto che sono molto simili a quelli del Paese guidato da Putin.
Tokyo 2020, Russia esclusa: ecco come si presenteranno gli atleti
Gli atleti russi non avranno la loro bandiera, l’inno nazionale e gareggeranno per il ROC – Comitato Olimpico Russo. Tuttavia indosseranno le divise con i colori del paese. Inoltre, anche il loco del Comitato Olimpico avrà gli stessi colori della bandiera russa.
Una decisione che va contro la raccomandazione della WADA che chiedeva dei colori neutri. Infatti, i funzionari si sono detti dispiaciuti da questa novità. In quanto, proprio loro avevano scoperto quei programmi di doping sponsorizzati dallo stato che si sono svolti all’interno del Paese dal 2011 al 2015.
Dopo quella notizia, non solo la federazione sportiva russa è entrata nella bufera. Ma il programma ha coinvolto più di 1.000 atleti russi in almeno 30 sport. Uno scandalo di enorme portata per tutto il mondo sportivo.
Russia sospesa per doping: niente Olimpiadi 2020
La rivelazione delle indagini ha comportato la sospensione dell’Agenzia russa antidoping per tre anni a condizione che questa rilasci i dati del suo laboratorio di Mosca. Quando finalmente lo ha fatto, dopo la scadenza, la WADA ha scoperto che la Russia aveva manomesso i dati.
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All’inizio, ovvero nel 2018, la Russia era stata bandita dalle competizioni internazionali per quattro anni. Poi la sanzione è stata ridotta a due anni, quindi fino al 2020. Lasciando, però, alla Russia una sanzione solo di nome. Visto che comunque sia gli atleti che i colori saranno presenti.