Ad un mese dall’inizio del Campionato di Serie A, il calcio piange la scomparsa di uno dei punti di riferimento per la Juventus.
Dopo le breve parentesi con Maurizio Sarri e Andrea Pirlo, la Juventus è tornata sui suoi vecchi passi e si affida, ancora un volta, alle idee di gioco di Massimiliano Allegri. L’Allegri bis, infatti, è in piena attività, con i nazionali che devono ancora rientrare nel gruppo dalle vacanze dopo le competizioni sportive.
Nonostante l’euforia per l’inizio delle nuova stagione, i bianconeri piangono la scomparsa di un uomo che ha visto lacrime e gioie del club più vincente della storia del calcio italiano. Come ha riferito il “Corriere dello Sport”, all’età di 68 anni si è spento Antonio Canese. L’uomo era una vera e proprio leggenda per tifosi e giocatori.
Canese era la classica persona che lavorava dietro le quinte, per consentire alla squadra di vincere le partite. Era uno di quelli che non si vedevano allo stadio, ma che era sempre presente. La sua morte ha colpito giocatori, dirigenti e tifosi bianconeri.
Lutto nel calcio, una vita alla Juventus e l’amicizia con Marcello Lippi
La storia di Antonio Canese è sempre stata legata alla Juventus. Da anni era lo chef della squadra. Lui aveva il compito di coccolare i giocatori, lo staff e la dirigenza bianconera, di farli sentire a casa ogni volta. Un punto di riferimento, anche quando la squadra dovette affrontare una delle più grandi tragedie del calcio.
Perché Canese, quel maledetto giorno di maggio del 1985, era in Inghilterra con la squadra quando successe la tragedia dell’Heysel. La Juventus conquistò la Coppa dei Campioni, ma quella notte qualcosa si era spezzato per sempre.
Ma, nella vita in bianconero di Canese, ci sono stati anche bellissimi momenti. Tra tutte l’amicizia che lo ha sempre legato con Marcello Lippi. I due avevano giocato nelle giovanili dello Spezia ed erano rimasti legati anche dopo che le strade professionali si sono divise.
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Tantissimi i messaggi di cordoglio, tra questi c’è anche quello del Club La Spezia 1985. “Da oggi niente sarà più come prima”, scrive la società sportiva che aveva Antonio come presidente onorario.