Il momento del definitivo addio a Raffaella Carrà è giunto. Durante la funzione è avvenuto qualcosa di commovente, ma contro le regole.
La funzione in chiesa per l’addio a Raffaella Carrà è stato toccante i intenso come era inevitabile che fosse. Erano presenti la famiglia, le istituzioni, gli amici e i colleghi di una vita. Gli interventi di tutti, hanno solo scalfito la superfice di quello che la regina della televisione rappresentava. Ma non si tratta di un demerito altrui, quanto di una conferma della straordinarietà dell’artista e conduttrice.
Tale “eccezione” rispetto alla norma è stata rimarcata anche dal sacerdote incaricato di tenere l’omelia per la funzione funebre. Ha fatto del bene a molti e ha unito il mondo, Raffaella. Lo ha fatto anche in questa circostanza, anche a costo di un piccolo e contenuto “strappo alle regole”.
Un piccolo strappo alle regole, per la memoria di Raffaella Carrà
Al momento dello scambio del segno di pace, infatti, la maggior parte dei partecipanti al rito funebre si è abbandonata spontaneamente ad un gesto “proibito” dalla normativa anti-contagio vigente a causa del Covid-19.
La Cei (Conferenza Episcopale Italiana) aveva precisato in un documento ufficiale dello scorso febbraio quali fossero le nuove regole precauzionali per impedire il dilagare dei contagi durante le funzioni in chiesa. Nessuna eccezione era prevista.
Il regolamento recita così, e non è ancora stato emendato o aggiornato: per scambiarsi il segno di pace «può essere sufficiente e più significativo guardarsi negli occhi e augurarsi il dono della pace, accompagnandolo con un inchino del capo».
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Eppure, molti di coloro che si erano riuniti per l’ultimo saluto a Raffaella Carrà non hanno saputo rinunciare ad un gesto così umano e universale. Probabilmente, per sentire la diva più vicina. Per darsi maggior forza l’un l’altro. Per ricordare la spontaneità e il calore che contraddistinguevano la regina della TV. Va sottolineato che alcune persone hanno utilizzato il gomito per scambiarsi il segno di Pace.