Ancora in molti si chiedono quale siano state le cause che hanno portato alla scomparsa di Raffaella Carrà. E soprattutto ci si chiede se questa era una morte evitabile.
Dopo l’annuncio di Sergio Japino e i tantissimi messaggi di cordoglio alla famiglia, molte persone si chiedono cos’abbia causato la morte di Raffaella Carrà. Immediatamente si è parlato di un malore improvviso, ma poi è emersa la verità che era stata segreta per diversi mesi.
La showgirl italiana è morta a 78 anni a causa di un tumore al polmone. La malattia le era stata diagnosticata tempo fa, da quel momento Raffaella ha deciso di farsi da parte e di rimanere lontana dai riflettori. Tanto che diversi colleghi che l’avevano contattata non avevano avuto più notizie.
Lo stesso destino amaro che era capitato a sua madre, nel 1987. La donna era stata colpita da un carcinoma al polmone quando aveva 66 anni. In molti credono che lei sapesse a cosa stava andando incontro. E per questo motivo ha deciso di vivere la sua malattia in famiglia, senza dire niente a nessuno.
In queste ore si è chiesta l’opinione di diversi specialisti, per capire cosa sia successo veramente al fisico di Raffaella e capire se si poteva salvare. Il primo ad intervenire sulla questione è stato Giacomo Mangiaracina, importante medico chirurgo, nonché docente di Salute pubblica all’Università La Sapienza e Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione.
Il Professore ha sottolineato come la malattia della Carrà era una questione genetica, visto che la stessa patologia aveva attaccato la madre molti anni prima. Tuttavia, ha sottolineato come ad aggravare la sua condizione è stato il fumo che le ha tolto 10-12 anni di vita.
Quindi, una predisposizione genetica insieme al fumo hanno portato ad uno stato degenerativo che la medicina ha potuto fare ben poco. Il tumore al polmone può essere curato se preso in tempo, ed è la prima causa di morte tra gli uomini ed è diventata anche la prima causa di morte nelle donne, ha rivelato Mangiaracina.
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Tuttavia, per questa malattia esiste una grande campagna preventiva. Molti medici ed esperti sottolineano l’importanza di non fumare e fare molto sport, per evitare di essere attaccati dal tumore al polmone. Un altro fattore di rischio è l’inquinamento ed il fumo passivo, oltre che la questione genetica.
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