Il grande attore Camillo Milli è noto, tra gli altri, per il ruolo del presidente della Longobarda ne L’allenatore nel pallone: qual è il vero nome e perché quella scelta?
È un attore straordinario dalla carriera lunga e ricca di successi, Camillo Milli, con importanti ruoli interpretati tanto al cinema quanto in tv, per non parlare della proficua attività teatrale: qual è il vero cognome di colui che interpreta il Presidente Borlotti, della Longobarda, ne L’allenatore del pallone, e perché quella scelta?
Un percorso artistico – professionale davvero importate, per quest’ultimo, che in tanti anni di carriera ha saputo dimostrare il proprio talento e la propria bravura, lavorando a fianco dei più grandi personaggi, quali ad esempio Sordi, Tognazzi, Manfredi, Volontè, Villaggio, Banfi.
Tantissimi i ruoli interpreti e i progetti a cui ha preso parte, basti pensare al grande impegno per il teatro e alla passione per Goldoni, ma vanno menzionati anche progetti come Il Marchese del Grillo, Fantozzi contro tutti, L’allenatore nel pallone, Vogliamo i colonnelli o il Caso Mattei.
Il pubblico lo ricorderà inoltre, tra le altre cose, anche per Ugo Monti nella serie TV di Canale 5 CentoVetrine.
Non tutti però sanno che “Milli” non è il vero cognome dell’attore: l’attore ne ha parlato in un’intervista a Il Giornale nel 2019.
LEGGI ANCHE >>> Estate in Diretta, Lino Banfi in lacrime:”Non sapete cosa ha fatto”
Camillo Milli, vero nome dell’attore – presidente Longobarda ne L’allenatore nel pallone
Attore e personaggio straordinario dal grande talento, come detto quello di Camillo Milli, il presidente Borlotti della Longobarda ne L’allenatore nel pallone, per citare giusto uno dei tanti ruoli importanti interpretati, non è il vero nome, o per meglio dire il vero cognome di quest’ultimo.
Si chiama infatti Camillo Migliori, questo il vero cognome di colui che ha avuto modo di approfondire, tra le altre cose, il punto nel corso di un’intervista del 2019 rilasciata a Il Giornale.
In tale occasione infatti, rispondendo proprio ad una domanda a proposito del vero cognome, l’attore ha spiegato: “Proprio così. Ai tempi, sa, era sconveniente che il figlio di una buona famiglia milanese facesse l’attore. Mio padre, Giovanni Battista Migliori, era deputato della Dc e avvocato. Voleva che seguissi la sua strada, ma io avevo altro per la testa.”
Nella medesima intervista Camillo ha spiegato che avrebbe voluto fare musica e il conservatorio, ma fu iscritto dalla madre al Classico; successivamente però, nel 1951, spiega di aver provato ad entrare nella scuola di recitazione del Piccolo Teatro.
LEGGI ANCHE >>> Lino Banfi, la malattia della moglie non ferma l’amore: il gesto che commuove
In tale occasione, racconta lo scambio con uno degli aspiranti che guardandolo, gli rivolge le seguenti parole: “Sei basso, grasso e con una voce orribile: non ti prenderanno mai”. Poi aggiungendo: “Lui viene scartato, io invece…”
Ma come presero le sue scelte i suoi genitori? A Il Giornale l’attore racconta le reazioni: “Poco convinti, soprattutto mia madre. Ma la prima volta che mi ha visto recitare si è commossa. Magia del teatro…”