Denise Pipitone, mamma Piera Maggio furiosa: “Siete dei mostri”

Piera Maggio non le manda a dire: esprime su Facebook tutta la sua riprovazione riguardo ad alcuni commenti rivolti a lei e a Denise Pipitone.

Denise Pipitone e Piera Maggio (Google Images)
Denise Pipitone e Piera Maggio (Google Images)

La misura è davvero colma per Piera Maggio, madre di Denise Pipitone all’instancabile ricerca della figlia scomparsa nel 2004 a Mazzara del Vallo. Non bastano il dolore per la perdita dell’amata figlioletta e la pressione per la continua esposizione mediatica, adesso arrivano anche le insinuazioni.

Non quelle in diretta Tv a Quarto Grado su Rete 4, portate avanti dal giornalista Carmelo Abbate, verso il quale sono già partite le denunce ufficiali. Si tratta di pugnalate più subdole e viscide, di calunnie e cattiverie lanciate come pietre da sconosciuti, arrivate al suo indirizzo sui suoi profili social. Piera non le ha di certo mandate a dire, con un post al vetriolo su Facebook.

Piera Maggio: “vergognatevi”, e la ricerca di Denise Pipitone continua

La rabbia di Piera Maggio è perfettamente comprensibile. Nei commenti al suo profilo si leggono infatti parole di una violenza inenarrabile. Sono probabilmente di profili fake, mossi da immotivato risentimento, forse organizzati da i detrattori della mamma di Denise, oppure espressione dalla più pura e semplice insensibilità.

Si lamenta l’eccessiva presenza televisiva di Piera. Si allude a verità mai rivelate sulle intenzioni della mamma di Denise, che fingerebbe apprensione e zelo solo per palcoscenico. C’è chi parla di una Mazzara pronta ad insorgere contro di lei. Addirittura, si fanno osservazioni irripetibili sulla stato di decomposizione della piccola, che sarebbe ormai morta.

Un coacervo di dolorose cattiverie e bugie, contro cui Piera Maggio avrebbe deciso di intervenire. «Avete liberalizzato la VIOLENZA», scrive a caratteri cubitali, accusando i media di aver indirettamente contribuito a generare questo clima. Un clima che giustificherebbe o mitigherebbe la gravità del sequestro di persona di una bimba di 4 anni.

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«Guardatevi allo specchio per vedere riflessi i mostri che siete», aggiunge, non capacitandosi di come lei, una vittima di eventi tanto tragici possa essere fatta oggetto di frasi tanto crudeli. Indignatevi insieme a noi, chiude. Nella consapevolezza che l’unica cosa che conta è tenere duro, e continuare a cercare la verità su Denise, con la stessa e immutata determinazione.

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