Niente più tamponi: i cani possono essere addestrati a rilevare il Covid-19 e a prevenire possibili nuovi focolai. Vedere per credere!
Un’unità cinofila in contrasto al Covid-19? Non è strampalata fantascienza, bensì realtà, già dallo scorso 17 giugno. In Thailandia ha infatti debuttato ufficialmente il team di cani addestrati per rilevare la contrazione del virus pandemico negli organismi umani.
Si tratta di sei Labrador Retriever, addestrati dagli esperti della facoltà di veterinaria dell’Università Chulalongkorn di Bangkok per identificare gli infetti attraverso il finissimo olfatto. Come hanno fatto?
Covid-19, come possono aiutare i nostri amici a quattro zampe
Dopo la clamorosa dimostrazione di debutto, che si può osservare nel video soprastante, l’unità di cani scelti intraprenderà un lungo viaggio in un furgone medico attraverso tutta la Thailandia. L’obiettivo è quello di raggiungere le comunità nelle quali si segnalano casi per individuare con accuratezza l’entità del contagio, di pari passo ai test orofaringei.
Il capo del team di ricerca Kaywalee Chatdrong ha spiegato come si è riusciti ad arrivare ad un simile risultato. Sono stati prelevati campioni di sudore dai pazienti attraverso tamponi di cotone. I cani sarebbero stati abituati a percepirne e riconoscerne l’odore, segnalandolo.
Durante i test i segugi hanno esaminato 500 persone e hanno avuto un tasso di rilevamento di successo del 95%, compresi i casi asintomatici. I labrador sono stati scelti per la loro proverbiale docilità e intelligenza, e per il le notevoli capacità olfattive.
LEGGI ANCHE >>> Covid-19, cani da scudo contro il virus? Risponde la scienza
Con il successo del progetto, si aprono nuove possibilità. Un’altra unità cinofila doveva essere addestrata per rilevare anche altre malattie, dalla depressione, al diabete, fino a malaria e Alzheimer. Nel frattempo, in Thailandia sono arrivati anche i vaccini. Il paese asiatico sarà tra i primi a debellare la pandemia, anche con l’aiuto dei nostri amici a quattro zampe?
