Christian Eriksen torna a parlare dopo il malore avuto durante il match di EURO 2020 Danimarca-Finlandia. Passato lo spavento, adesso c’è solo voglia di riprendersi e capire cosa sia successo veramente.
Nella giornata di ieri, erano uscire le prime dichiarazioni del responsabile medico della nazionale danese, Morten Boesen. “Se n’era andato, Christian era praticamente morto”, ha ammesso l’uomo che non si spiega cosa sia successo e come sia stato possibile che Eriksen sia tornato a vivere dopo l’arresto cardiaco.
Per il momento, una spiegazione lucida e professionale ancora non c’è. Infatti, non si capiscono nemmeno ancora le cause che hanno provocato il malore. Se un primo momento si pensava ad un attacco epilettico, adesso si è tornato a parlare di un infarto. Tuttavia, adesso le condizioni del calciatore sono stabili.
Il centrocampista dell’Inter e della nazionale danese è sotto l’attenta osservazione del personale medico e sanitario dell’ospedale Rigshospitalet di Copenaghen. La stessa struttura che viene messa a disposizione della famiglia reale danese in svariate circostante. Accanto a lui c’è la moglie Sabrina e i genitori che non l’hanno mai lasciato solo.
Le prime parole di Eriksen
La “Gazzetta dello Sport” ha rivelato le prime parole di Christian Eriksen riferite dall’agente e amico storico del giocatore, Martin Schoots. Il manager ha rivelato che il telefono squilla in continuazione ed il numero dieci danese è rimasto colpito dai tanti messaggi d’affetto provenienti da tutto il mondo calcistico, in particolare quello dell’Inter, ma non solo.
Poi Schoots ha rivelato che quando si è sentito con Eriksen i due hanno scherzato, sottolineando il fatto che sia sereno e di buon umore. “Era felice perché ha capito quanto amore c’è intorno a lui”, ha detto.
“L’unica cosa che vogliamo capire, sia io che Christian, è cosa sia successo – ha detto l’agente – I medici stanno facendo tutte le analisti approfondite, ma ci vuole tempo”. Adesso, infatti, bisogna capire le cause che hanno portato il cuore di Eriksen a fermarsi e se ci sia o meno un elemento congenito, sfuggito all’occhio dei medici sportivi.
La speranza di tornare a giocare
Tra le prime cose che ha detto Eriksen, non appena ha ripreso conoscenza, è il fatto di poter tornare ad allenarsi e giocare con i compagni di squadre. Tuttavia, i medici ci vanno molto cauti, in quanto è ancora ignota una vera e propria diagnosi.
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La carriera calcistica del centrocampista nerazzurro è a rischio, soprattutto pensando che i giocatori prima di lui, come Astori, Puerta e Morosini, hanno avuto un destino infelice e che adesso è importante non correre altri pericoli.