Il giocatore dell’Inter, Eriksen, è stato salvato grazie all’utilizzo del defibrillatore. Questo grazie ad un tragico precedente.
Sappiamo bene gli attimi di paura e vero terrore vissuti mentre Christian Eriksen era accasciato a terra, in Danimarca – Finlandia. Momento che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e che è stato gestito meravigliosamente prima dai giocatori, uno su tutti Simon Kjaer, e poi dai medici.
Proprio il medico della nazionale ha parlato di vero e proprio miracolo. Eriksen è stato salvato grazie all’utilizzo del defibrillatore che lo ha letteralmente sottratto alla morte. Uno strumento che prima non era presente sui cambi da gioco ma è diventato vitale grazie ad un precedente accaduto alcuni anni fa.
Un precedente che, sfortunatamente, è finita in maniera diametralmente opposta a quello del danese. Proprio per questo, se Eriksen ha potuto risvegliarsi lo si deve anche a quanto accaduto quel lontano 14 aprile 2012.
Il precedente che ha salvato Christian Eriksen
Nell’aprile del 2012, si stava giocando Pescara-Livorno quando intorno al 31esimo minuti si accascia a terra il centrocampista Piermario Morosini. Anche qui si verificano scene di autentico panico, medici subito in campo per provare a rianimarlo con il massaggio cardiaco. L’ambulanza che arriva con qualche secondo di ritardo. Tutto inutile.
La corsa in ospedale si conclude con la morte del giocatore del Livorno e con tantissime polemiche sulla mancanza del defibrillatore. Una mancanza che, probabilmente, è stata decisiva per per il suo epilogo. Dibattito che alla fine hanno portato lo strumento ad essere pronto all’uso in casi di estrema urgenza.
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Nel caso Eriksen c’è stato davvero tutto. Tutto sembrava ricordare Morosini ma, per fortuna, a Copenaghen era presente il defibrillatore che ha potuto permettere al danese di uscire dal campo sveglio. Una tragedia evitata ma che porrà ancora di più l’accento su un altro aspetto: le visite ai giocatori che saranno sempre più approfondite così da ridurre al massimo questo tipo di casi.