La rubrica Chenews, con le notizie principali della settimana: indizi su Denise Pipitone, la generosità di Schumacher e la morte di Epifani.
Appuntamento con CheNews, la rubrica che riassume e approfondisce alcuni dei fatti e delle notizie più importanti della settimana appena trascorsa. L’attenzione verterà, come sempre, sui temi che più stanno a cuore alle lettrici e ai lettori.
Innanzitutto, la cronaca, con il caso della scomparsa della piccola Denise Pipitone. Nuovi indizi e dettagli sono emersi, rilanciati dalle principali trasmissioni televisive che hanno preso a cuore la vicenda piuttosto che dalle procure.
Proseguiremo con una notizia di toccante generosità reciproca, che non capita spesso di poter dare. Al centro della vicenda il leggendario campione di Formula 1 Michael Schumacher, e gli ex-bambini della Sarajevo dilaniata dalla guerra.
Infine, il ricordo di Guglielmo Epifani, una delle personalità più eminenti della sinistra e del sindacato italiano, scomparso improvvisamente lo scorso 7 Giugno per una complicazione di salute. Pipitone, Schumacher, Epifani: una settimana di ricordo e di speranza.
Denise Pipitone e la donna rom di Milano: è svolta nel caso?
Per la verità, ultimamente, le piste da seguire per ritrovare Denise Pipitone non sono mai mancate. La percorribilità di queste ultime ha però sempre incontrati ostacoli insormontabili o quasi.
Questa volta sarà diverso? Potrebbe darsi. Una donna di nome Mariana, infatti, potrebbe aver incontrato direttamente Denise, in un campo rom di Parigi, alla ricerca della madre biologica. La donna avrebbe riconosciuto nel video girato dalla guardia giurata Felice Grieco, al centro delle indagini sulla scomparsa della bimba di Mazara del Vallo.
Nelle immagini, girate nel 2004, compariva una bimba di nome Danas, possibilmente proprio la piccola Denise rapita e venduta ai nomadi, accompagnata da alcune donne. Una di queste era Florina, nella quale Mariana ha riconosciuto la zia, mettendosi dunque sulle sue tracce per ritrovare la madre.
Arrivata a Parigi, l’incontro con la presunta cugina. La ragazza parlava un italiano stentato, le ha raccontato di essere stata adottata da Florina e di non conoscere i suoi genitori biologici. Mariana ne è certa: la ragazza aveva una somiglianza molto forte con la bambina del video. Si tratta davvero della piccola Denise? Le indagini sono ripartite con rinnovato vigore.
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La generosità di Michael Schumacher, ricambiata da un gesto simbolico
Michael Schumacher è un campione leggendario sia in pista che fuori. Era il lontano 1996, i conflitti che seguirono la dissoluzione dell’ex Jugoslavia si erano appena raffreddati anche nella città simbolo della guerra, sua malgrado. Sarajevo, la capitale della Bosnia-Erzegovina dissestata dai bombardamenti, ricevette la visita del pilota campione di Formula 1.
Nell’ambito di un progetto dell’Unesco, Schumi seppe portare sorrisi e giocattoli in una struttura ospedaliera che ospitava diversi bambini feriti, orfani e vittime di traumi di guerra. Oggi quei bambini sono cresciuti, e hanno promosso un’iniziativa per solidarizzare con il grande campione, che versa ancora in uno stato di salute complicato.
Uno di questi, Vatres, ha promosso assieme ad altri giovani che avevano giovato della visita di Schumacher all’ospedale ormai 25 anni fa, un’iniziativa che vedrà intitolata una strada proprio al leggendario pilota.
Il consiglio comunale di Novi Grad Sarajevo ha approvato il cambio di toponomastica. Il gesto dal grande valore simbolico ha fatto il paio con la grande generosità di Schumi nei momenti più drammatici della guerra. «Noi Michael non lo dimentichiamo, perché lui non ha mai dimenticato i giovani di Sarajevo», hanno ricordato commossi i promotori.
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Chi era Guglielmo Epifani, il non-leader della sinistra scomparso
Una settimana dolorosa per chiunque si riconosca nella storia e nei valori della Sinistra italiana. A mancare, è stata una voce autorevole, arguta e saggia della tradizione post-socialista e sindacalista, Guglielmo Epifani.
Profilo riformista, ma ancorato ai capisaldi ideali della sua tradizione politica, la sua è stata, senza retorica, una vita trascorsa alla difesa del lavoro. In parlamento (prima con il PSI poi con PDS e DS e PD) così come nel sindacato con la sua CGIL. Proprio a causa della insanabile contrapposizione con il PD di Renzi, in particolare su Jobs Act e Art.18, aveva lasciato la casa madre, per approdare a Liberi e Uguali.
I suoi ultimi interventi pubblici sono stati dedicati al ricordo del sindacalista Massimo D’Antona e alla vertenza Whirlpool: «il governo si è mosso, ma quello che ha fatto non è sufficiente». Osservazioni che risuonano come la degna chiusura di una vita trascorsa a seguire i propri ideali e a combattere anche in assenza di soluzioni facili, anche nei momenti più delicati per i lavoratori e le lavoratrici.
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