La cieca violenza dell’uomo non ha risparmiato neppure un cucciolo di Labrador. A Roma una rissa insensata fa una vittima innocente.
Roma, una lite che dalle parole è presto degenerata in violenza. Siamo abituati, purtroppo, a storie di cronaca che cominciano in questo modo. Quasi mai, per fortuna, ma comunque fin troppo spesso, tocca raccontare storie di questo tipo.
Stavolta, la brutalità insensata dell’uomo ha travolto un cucciolo di Labrador Retriever. Un animale indifeso e innocente, di proverbiale affabilità e dolcezza. La ricostruzione dell’accaduto è raccapricciante, e ha lasciato la Capitale sotto shock.
Il cucciolo indifeso e l’insensata violenza dell’uomo
La lite, che ha visto contrapposti un’uomo e un gruppo di persone nei pressi di Piazzale di Ponte Milvio, a Roma. Le persone coinvolte avevano legami di conoscenza, non meglio precisati, ma da una discussione serena è comunque scaturito altro. I motivi che hanno portato al surriscaldamento della tensione non sono noti.
Come testimoniano alcuni passanti, dalle parole al vetriolo si è presto passati ai fatti. Prima qualche spintone poi le percosse. A questo punto, l’uomo, un 50enne single, ha reagito in modo inconsulto alla sua situazione di minoranza numerica.
Per vendicarsi dell’affronto, ha riversato tutta la sua furia sul cucciolo di Labrador che scodinzolava e faceva le feste al padrone, parte del gruppo coinvolto nella lite. Due calci hanno scaraventato la creatura contro il parapetto della strada, già esanime.
LEGGI ANCHE >>> Il cane era tenuto in condizioni disumane: proprietari denunciati
A questo punto, il cinquantenne ha finito l’animaletto con altri colpi, lasciandolo senza vita. La collera del proprietario e di alcuni passanti che avevano assistito all’orrore si è riversata su di lui. Solo la polizia, che ha caricato l’esecutore del terribile gesto su una volante, l’ha salvato dal linciaggio.
L’azione vigliacca, grottesca e violenta del cinquantenne sarà punita in modo esemplare, tanto più che al vaglio del Parlamento c’è una proposta per inasprire le pene per chi maltratta gli animali e non rispetta l’ambiente.