Chi era Massimo Troisi: curiosità, la malattia e la morte dell’attore napoletano

Il 4 giugno 1994 ci lasciava Massimo Troisi, uno degli attori più irriverenti e talentuosi del nostro panorama cinematografico. La sua morte arrivò esattamente dodici ore dopo aver finito di girare “Il Postino”. 

Massimo Troisi (Getty Images)
Massimo Troisi (Getty Images)

Era uno dei più grandi attori del cinema mondiale, uno di quelli a cui si fa fatica a non volergli bene. L’estro, la genialità, l’intelligenza, quel pizzico di follia e la completa dedizione al lavoro, queste sono le caratteristiche che hanno reso Massimo Troisi un gigante tra i giganti.

La sua morte è arrivata dodici ore dopo aver girato uno dei più grandi capolavori della settima arte: “Il Postino”. E’ come se il destino avesse aspettato affinché l’attore partenopeo ci regalasse uno dei film migliori che potessimo vedere.

Chi era Massimo Troisi: età e biografia

  • Nome: Massimo Troisi
  • Data di nascita: 19 febbraio 1953
  • Data di morte: 4 giugno 1994
  • Eta: 41 anni
  • Segno zodiacale: Acquario
  • Luogo di nascita: San Giorgio a Cremano
  • Luogo di morte: Ostia, Roma
  • Professione: attore, sceneggiatore, regista, cabarettista

Nato a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio 1953, sotto il segno dell’Acquario, Massimo Troisi è morto nella casa della sorella ad Ostia, il 4 giugno 1994. Era un attore di grandissimo talento, sicuramente uno dei migliori nel nostro panorama cinematografico e teatrale. Capace di modellare ogni personaggio alla propria personalità, sorprendendo pubblico e critico ogni volta che usciva in scena.

Per tutti era “Il comico dei sentimenti”, un attore brillante e irrefrenabile. Cresce in una famiglia numerosa, abita insieme ai genitori e ai suoi cinque fratelli. Con loro ci sono anche due nonni e gli zii, con i rispettivi cinque figli. Una somma di 17 persone sotto lo stesso tetto, che lo hanno sempre tenuto con i piedi per terra, anche quando il successo ha bussato alla sua porta.

La carriera: dal teatro al cinema

Massimo Troisi e Roberto Benigni (Getty Images)
Massimo Troisi e Roberto Benigni (Getty Images)

Il suo amore per la recitazione si fa strada fin da quando era poco più che adolescente. Infatti, parte subito dal teatro, entrando nel gruppo “I Saraceni” insieme a Enzo Decaro, Lello Arena, Valeria Pezza e Nico Mucci. Ma è nel 1977 che nasce “La Smorfia”, l’iconico trio: Troisi, Decaro, Arena che dal teatro napoletano arriveranno al grande successo in televisione.

Ma è nel 1981 che parte la sua carriera nel mondo del cinema. Un’avventura che lo porterà a creare i più grandi film della nostra storia, conquistando pubblico e critica. Parliamo di “Ricomincio da tre”, nel quale è regista e protagonista; “Non ci resta che piangere”, del 1984 accanto a Roberto Benigni; “Le vie del Signore sono finite”, dove torna dietro la macchina da presa.

Poi la collaborazione con Ettore Scola che lo vedono protagonista in tre pellicole (“Splendor”, “Che ora è”, “Il viaggio di Capitan Fracassa”). Nel 1991 è di nuovo sceneggiatore, regista e protagonista in “Pensavo fosse Amore… invece era un calesse”. La sua ultima opera è del 1994, “Il Postino”, film che ha amato più di tutto, lo porta persino ad Hollywood, conquistando la nomination agli Oscar.

Massimo Troisi: vita privata e compagna

A Massimo Troisi sono state attribuite diverse relazioni sentimentali: Anna Pavignano, Jo Champa e Clarissa Burt sono le donne del suo passato, prima che incontrasse Nathalie Caldinazzo. Con l’attrice e showgirl italiana, Massimo ha condiviso gli ultimi due anni della sua vita, fino alla sua morte.

I due si sono conosciuti in un bar, all’epoca lui aveva 39 anni e lei 24 anni. Grazie ad alcuni amici in comune Massimo riuscì a trovare il numero di telefono e contattarla, da quel momento non si sono più separati e la morte di Troisi è ancora una brutta pagina nella vita di Nathalie.

La malattia e la morte

Massimo Troisi e Nathalie Caldonazzo (Google Images)
Massimo Troisi e Nathalie Caldonazzo (Google Images)

Solamente dodici ore dopo aver finito di girare “Il Postino”, Massimo Troisi si spegneva nella casa della sorella Annamaria, ad Ostia. La causa della morte è stata un arresto cardiaco, dovuto ad una conseguenza della febbre reumatica di cui soffriva fin da bambino, che è una degenerazione della valvola mitrale, un’infiammazione che coinvolge il cuore, le articolazioni ed il sistema nervoso.

Quando era un ragazzino, i genitori lo portano ad Houtson, negli Stati Uniti, dove subisce un intervento al cuore, ma quel problema è persistente. Allora, proprio durante la lavorazione de “Il Postino”, Troisi vola di nuovo in America, in quello stesso ospedale, accompagnato da Nathalie Caldonazzo. I medici gli dicono che deve operarsi d’urgenza, le condizioni si sono aggravate anche in seguito ad un infarto avuto poco tempo prima.

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Il cuore di Massimo non ce la fa più e ha bisogno di un trapianto, ma Troisi decide che vuole concludere il film con il suo cuore e venne rimpiazzato più volte da una controfigura nelle scene per lui troppo faticose da affrontare. Quell’operazione non la farà mai, ma in compenso ci ha regalato l’ultimo grande testamento artistico.

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