Svolta nella strage di Stresa: le persone fermate hanno ammesso tutto

C’è finalmente una svolta nelle indagini per la strage di Stresa. I tre uomini fermati avrebbero ammesso le proprie responsabilità.

Strage di Stresa (GettyImages)
Strage di Stresa (GettyImages)

Nella notte erano state fermate ben tre persone per quanto concerne la strage di Stresa nella quale sono decedute 14 persone. In particolare gli inquirenti si stanno occupando del proprietario della società che gestisce l’impianto, l’ingegnere direttore del servizio e di un altro dipendente a capo del servizio.

A quanto pare infatti il sistema di emergenza dei freni era stato manomesso. Subito dopo il fermo gli inquirenti hanno messo sotto torchio gli imputati che hanno poco dopo vuotato il sacco. A quanto pare c’era un problema che il servizio di manutenzione non aveva ancora risolto, allora per non stoppare l’attività della funivia hanno deciso di disattivare il freno d’emergenza.

Strage di Stresa: i capi d’imputazione potrebbero essere pesantissimi

A confermarlo è stato un ufficiale dell’Arma ai microfoni di Buongiorno Regione. I capi di imputazione, a questo punto, dovrebbero essere molto gravi visto che le persone fermate avrebbero ammesso di aver compiuto volontariamente tutto ciò. A spingere queste persone allo sciagurato gesto ci sarebbero stati motivi economici. Dopo i tanti mesi di fermo, infatti, non si voleva rischiare un nuovo stop, questa volta dovuto a problemi tecnici.

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Si è deciso così di essere negligenti sull’unica cosa sulla quale non bisognava esserlo: la sicurezza. La speranza è che questa terribile crisi economica post-lockdown non spinga qualcuno a preferire i soldi alle vite umane. Nella cabina precipitata c’era un “forchettone” che doveva servire al freno di emergenza di entrare in funzione. Il dispositivo è stato immesso proprio per evitare continui blocchi alla struttura. Come sappiamo però tutto questo è stato fatale per le 14 vittime che hanno perso la vita nell’incidente di Stresa.

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