Nyiragongo si risveglia, l’eruzione cancella e stravolge centinaia di vite

Il vulcano Nyiragongo si è risvegliato, e la sua imprevista eruzione ha già portato a parlare di svariate vittime e di catastrofe umanitaria.

Vulcano (Adobe Stock)
Vulcano (Adobe Stock)

Una catastrofe umanitaria, in un continente già dilaniato da calamità socio-economiche e da innumerevoli conflitti. L’eruzione del vulcano attivo Nyiragongo nell’est della Repubblica Democratica del Congo ha colto di sorpresa gli esperti, e soprattutto le autorità locali.

Quando Nyiragongo aveva colpito l’ultima volta, nel 2002, aveva ucciso 250 persone e provocato gravissime distruzioni. Stavolta, il bilancio potrebbe anche essere peggiore.

Già svariate le vittime, coinvolte dall’esplosione che ha distrutto già centinaia di strade e ambientazioni. Le notizie drammatiche di morti strazianti e della devastazione si accavallano. L’UNICEF lancia l’allarme per le centinaia di minori vittime della furia della “montagna di fuoco”.

La furia senza precedenti del vulcano Nyiragongo

Il bilancio delle vittime è già drammatico: 15 persone avrebbero perso la vita. Ma si tratta di numeri destinati ad aumentare esponenzialmente, quando all’appello dei soccorritori mancano le zone più colpite dall’eruzione.

Travolti dalle ceneri vulcaniche e dalla lava, gli abitanti hanno cercato di fuggire in massa, mentre il vulcano inghiottiva le proprie case. Ben nove persone sono morte in un incidente stradale avvenuto nei concitati momenti della fuga. Probabilmente molte altre sono decedute sotto le macerie delle abitazioni. Alcune vittime, avrebbero trovato la fine arse vive.

La fuoriuscita di lava si è fermata presso Buhene, nella periferia della città di Goma, dove trovò la morte l’ambasciatore Luca Attanasio.  Il vulcano si è preso anche l’autostrada locale, la principale arteria infrastrutturale, essenziale anche per i soccorsi e i rifornimenti essenziali. Nel caos, sottolinea l’UNICEF, sarebbero dispersi ben 170 bambini risultano dispersi, e altri 150 sarebbero stati separati dalle proprie famiglie.

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É questo, ad ora, il dato più drammatico della calamità naturale. L’agenzia si è adoperata per predisporre strutture ricettive in grado di accogliere i bambini di Goma dispersi.

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