Una studentessa universitaria è stata prima narcotizzata e poi violentata da un imprenditore farmaceutico. Era andata dall’uomo per chiedere uno stage. La ragazza potrebbe non essere la sola ad aver subito violenza dall’uomo.
Caffè corretto al Bromezepam. Questo è il drink che un imprenditore farmaceutico ha offerto alla giovane studentessa, ignara di quanto le sarebbe accaduto da lì a poco. Dopo averla drogata, il manager di 50 anni, l’ha sequestrata, violentata e poi fotografata.
In seguito alla denuncia della studentessa, che si era recata dall’imprenditore per chiedergli di poter iniziare uno stage nella sua azienda farmaceutica, è partita un’indagine delle forze dell’ordine che di lì a poco hanno ottenuto una perquisizione della casa dell’uomo. Ma, all’arrivo dei carabinieri, il manager ha tentato di rigirare la versione e crearsi un’alibi, prontando ad accusare la ragazze e la sua famiglia di estorsione.
Tuttavia, le autorità non si sono lasciate abbindolare e l’imprenditore è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e lesioni personali. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal Gip del Tribunale di Milano, che ha dato il via libera ai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Monforte.
I carabinieri, dopo un’attenta e accurata indagine coordinata dal Dipartimento Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli della Procura della Repubblica di Milano, temono una verità che potrebbe rivelarsi scioccante per diverse famiglie. Ovvero, quella che si potrebbero trovare davanti un caso di serialità.
Infatti, la paura degli inquirenti che la studentessa di 21 anni non sia la sola vittima della ferocia animalesca dell’imprenditore farmaceutico. Infatti, a provare questa teoria è il fatto che le autorità sono al lavoro per ulteriori accertamenti e vedere se riescono a scoprire e identificare le eventuali donne che in passato possono essere state abusate sessualmente dal manager milanese.
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Per questa ragione, il comando dei carabinieri ha invitato tutte le persone che abbiano avuto dei contatti con l’imprenditore farmaceutico a farsi avanti. Soprattutto coloro che, successivamente all’incontro, abbiano riscontrato uno stato d’incoscienza. E quindi contattare immediatamente la Compagnia Milano Porta Monforte, in viale Umbria 62. Per fornire una preziosa testimonianza.
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