Una nuova inchiesta, con due indagati eccellenti. L’ultimo scoop televisivo apre nuovi scenari nella scomparsa della piccola Denise Pipitone.
Ormai il processo per la scomparsa della piccola Denise Pipitone avviene soprattutto in onda. Più che le indagini, sono gli scoop televisivi a rivelare le evoluzioni del caso che turba e appassiona chi segue la cronaca nera.
Il programma Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi di ieri sera ha preceduto chiunque quando il conduttore ha annunciato in diretta i nomi di due indagati di una nuova inchiesta.
Due indagati per la scomparsa di Denise Pipitone, ancora
Si tratta di Anna Corona, la ex moglie del papà di Denise, Pietro Pulizzi, già tra i principali sospettati del rapimento, Giuseppe Della Chiave, il nipote di Battista Della Chiave, il testimone sordomuto deceduto tempo fa.
Il movente sarebbe quello di sempre, da sempre caldeggiato dell’ex procuratore Alberto Pisapia: la scomparsa sarebbe attribuibile ad una vendetta familiare di Anna Corona, in concerto con la figlia Jessica Pulizzi. Della Chiave avrebbe condotto la bimba a bordo del suo motorino per venderla ad un gruppo di nomadi.
Sarebbero in corso nuovi accertamenti, dopo l’assoluzione della figlia e l’archiviazione della madre. La nuova inchiesta della procura di Marsala sarebbe avvenuta anche sotto la spinta delle pressioni mediatiche televisive. Dovrebbe andare a recuperare e analizzare le intercettazioni ambientali per nuovi dettagli e indizi. L’accusa esplicita che viene mossa alla polizia è infatti quella di aver lasciato che la notizia delle intercettazioni arrivasse alle sospettate. Un dirigente dell’ex commissariato di Mazara del Vallo avrebbe infatti intrattenuto una relazione con Anna Corona.
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Le intercettazioni ambientali si riferirebbero alle registrazioni negli uffici del commissariato di Mazara del Vallo e a quelle della cimice posizionata sul motorino di Jessica Pulizzi. Il materiale audio risale a 17 anni fa, e sarà necessario impiegare nuove tecnologie all’avanguardia per incrociare i risultati con gli altri atti delle indagini. Non è detto che l’operazione possa portare a risultati concreti, ma è comunque una pista. La ricostruzione non è stata ancora confermata o smentita dalla procura.