Quattro mesi fa c’è stato un caso di violenza e abuso sessuale su una bambina. Ora il colpevole, dopo l’autopsia, ha confessato tutto.
Il dramma si è verificato l’11 gennaio a Cabiate, in provincia di Como, appartamento in cui viveva la piccola Sharon con sua madre. Successivamente raggiunti dal suo compagno: il 25enne romeno G.R.M.
All’inizio, l’uomo ha raccontato una versione dei fatti che solo ieri ha smentito. La prima versione sosteneva che la bambina, intenta a giocare, si fosse tirata addosso una piccola stufetta per poi riprendere a giocare. Solo momentaneamente, però, dato che poi si sarebbe improvvisamente addormentata.
A quel punto, aveva chiamato la mamma che a suo volta ha chiamato i soccorsi. Nonostante il trasporto in elicottero fino all’ospedale di Bergamo, tutti i tentativi sono stati vani.
Bambina violentata: l’autopsia smentisce la versione di M. e lui confessa
L’autopsia svolta sul corpo della piccola Sharon ha cambiato le carte in tavola. L’esame autoptico ha segnalato sia le percosse che la violenza sessuale. A quel punto, l’orco non ha potuto fare altro che confessare tutto e raccontare la vera versione dei fatti.
G.R.M era stato subito arrestato ma ha raccontato, per mesi, sempre la solita versione. Fino ad oggi quando alla pm Antonia Pavan ha confessato tutto. Ha dichiarato di aver prima abusato della piccola Sharon per poi picchiarla fino alla sua morte. Prima era stato arrestato per morte come conseguenza ai maltrattamenti in famiglia.
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Ora l’accusa è inevitabilmente cambiata in omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuali ai danni della piccola Sharon. Una confessione che è arrivata a quattro mesi di distanza, fino all’autopsia che ha cambiato tutto. Ora la Procura ha chiesto il giudizio immediato per il 25enne romeno.