Il Giro d’Italia è stato costretto a fermarsi per qualche minuto all’altezza di Rieti. Che cosa si è messo tra i ciclisti e il traguardo?
Sembrava un Giro d’Italia qualunque quello che oggi passava nel rietese, Lazio appenninico. Decima tappa che parte da L’Aquila e arriva a Foligno. Improvvisamente il clamoroso imprevisto.
Una volta arrivati a Rieti centro, in via Salaria alla volta di Quattro Strade, i ciclisti in fuga si sono trovati la sbarra di un passaggio a livello abbassata, ad impedire loro il passaggio. Un malfunzionamento? Una disattenzione? Nient’affatto, “ordinaria amministrazione”.
I treni hanno la precedenza sul Giro D’Italia?
Il motivo dello stop è proprio quello nel quale tutti gli automobilisti si sono imbattuti almeno una volta, imbottigliati nel traffico di fronte ad un passaggio a livello. Il passaggio di un treno. A fermare il Giro d’Italia non è stato nient’altro che il transito di una littorina.
Eccoli: Pellaud, van der Hoorn, Marengo, Rivi e Goossens sono stati bloccati dal passaggio a livello serrato per il transito di un treno di linea. I corridori di testa di oggi vedono così sfumare clamorosamente il vantaggio accumulato nel circuito di oggi.
Si tratta di più di un minuto di vantaggio che si erano procurati faticosamente nella fuga di questa gara. Nel ciclismo ogni frazione di secondo è fondamentale: si tratta di un’episodio che non ha precedenti, e che potrebbe significativamente mutare gli equilibri della manifestazione sportiva di quest’anno.
Allo stupore dei partecipanti, all’inizio attoniti, sono seguite la rabbia e il fastidio. La disattenzione degli organizzatori, o la mancata comunicazione tra le autorità preposte, è senza precedenti.
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Il Paradosso è esilarante: in occasione del Giro, di solito sono i trasporti pubblici ordinari e civili a dover cedere il posto alla carovana di maglie rosa. Per una volta, è accaduto esattamente il contrario.