Lo scontro tra Israele e Palestina è ormai una vera e propria guerra, con morti, feriti e distruzione. Quali saranno i prossimi sviluppi?
Le violenze tra israeliani e palestinesi aumentano di intensità ora dopo ora. Ci si può riferire senza timore di essere iperbolici, che si sta preparando una vera propria guerra tra le due entità che controllano la Terra Santa.
Il conflitto tra Stato di Israele e Autorità Palestinese si trascina da decenni, e nonostante i numerosi tentativi della diplomazia, nessuno è mai riuscito a trovare una soluzione. Le violenze, sistematiche o improvvise, continuano senza soluzione di continuità. Le vittime, di Hamas o dell’esercito israeliano, sono spesso i più fragili. Anche bambini.
L’escalation degli ultimi giorni, tuttavia, è particolarmente preoccupante.
La Guerra senza fine o con un finale straziante
Ad innescare la reazione dei palestinesi l’allontanamento dalle proprie case di 13 famiglie arabe nella parte est di Gerusalemme. Lo scorso 7 maggio, in occasione delle preghiere dell’ultimo Venerdì del Ramadan, i fedeli si sono riuniti anche per una partecipata dimostrazione contro gli sfratti presso la moschea di al-Aqsa. La polizia israeliana ha represso le manifestazioni, anche in modo violento.
Da allora, l’escalation non si è più fermata. Il movimento islamista Hamas, con roccaforte a Gaza, ha dunque provveduto al lancio di centinaia di missili sulle città ebraiche, protette da un potente scudo missilistico. La minaccia, che ha portato comunque a svariati morti e feriti, ha provocato una spietata reazione.
Su ordine del presidente Netanyahu, Israele ha risposto avviando l’operazione militare “Guardiano delle Mura”. Più di 500 incursioni aeree hanno bombardato massicciamente la striscia di Gaza.
Moltissime le vittime, fra cui almeno una decina di bambini, provocate da una distruzione senza precedenti. Molti alti rappresentanti di Hamas sono stati eliminati nei bombardamenti. La violenza è poi dilagata nelle città dove convivono arabi ed ebrei, con diversi furti, aggressioni e uccisioni da entrambe le parti. La tensione è altissima in tutto il territorio israeliano.
L’incandescente conflitto in atto, dinnanzi all’intransigenza delle parti, non pare potersi più raffreddare. Il gabinetto di guerra israeliano ha schierato battaglioni militari lungo la striscia di Gaza per prepararsi ad un’invasione di terra.
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Che cosa succederà adesso, tiene il mondo con il fiato sospeso. La società internazionale pare indolente o impotente nel fermare le atrocità in attò e proporre una mediazione.