Le rivelazioni della Denise Pipitone di Scalea sorprendono il pubblico

Le speranze per il ritrovamento di Denise Pipitone si erano riaccese questa mattina, con una ragazza di Scalea. Ecco com’è finita.

Denise Pipitone (Google Images)
Denise Pipitone (Google Images)

La notizia di stamattina, secondo la quale i carabinieri di Scalea avrebbero avviato le indagini di controllo su una ragazza di origine romena e residente nel comune calabrese, avevano riacceso più di una speranza.

Molti dettagli, a detta di un informatore, combaciavano perfettamente. Dopo tanti altri casi simili, era difficile sperare. Eppure, non se ne è potuto fare a meno, date la somiglianza estetica e la storia personale della giovane di 21 anni, sobria ma eclettica.

La cosiddetta Denise Pipitone di Scalea, poteva essere la Denise Pipitone scomparsa nel lontano 2004 e mai più ritrovata. Poi, l’amara constatazione.

Le (non) rivelazioni della (non) Denise Pipitone calabrese

Dopo gli accertamenti condotti collaborativamente con le autorità locali, sono arrivate le rivelazioni. Poco fa, in diretta tv, sotto gli occhi attoniti del pubblico (in studio e a casa) di Pomeriggio 5, il programma condotto da Barbara d’Urso. “Non sono io Denise Pipitone”.

La ragazza sostiene di essere nata in Romania. C’è il certificato di nascita romeno brandito dalla giovane a testimoniarlo. La Denise di Scalea sarebbe cresciuta con i nonni in Romania fino ai 7 anni, con tanto di nitidi ricordi al riguardo. Sarebbe venuta in Italia nel 2009, dove avrebbe cominciato la scuola.

Non aveva mai pensato di poter essere Denise. “Sono sotto choc quanto voi”, ha dichiarato alle telecamere di Canale 5. La più delusa e sotto choc, dall’ennesima speranza frustrata deve essere però Piera Maggio.

La consolazione, amara, per la mamma di Denise è arrivata lo stesso. La giovane di Scalea ha infatti dichiarato: «se fossi stata io sarei corsa a braccia aperte da lei». Le speranze che un possibile ricongiungimento con Denise possano portare gioia ad entrambe, è ciò che sta più a cuore alla donna che ormai da 15 anni è alla disperata ricerca della figlia. Seconda solo al suo ritrovamento in salute.

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Bisogna proseguire con le indagini, bisogna continuare a cercare.

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