Nella notte italiana, a Times Square si sono vissuti attimi di terrore per una sparatoria che ha visto colpite 3 persone.
L’America è da sempre un paese molto particolare. Le leggi nazionali sulle armi fanno si che non si possa stare tranquilli. Ci sono casi storici che portano alla mente eventi drammatici come il caso della Columbine High School.
Lì fu una delle stragi che più ha segnato un intero paese. Perché avvenuta all’interno di una scuola e che colpì sia studenti che insegnanti. Da quel momento, sono passati più di 20 anni ma nulla è cambiato. La facilità di avere un’arma a disposizione, negli Stati Uniti, è rimasta intatta.
Sparatoria in pieno centro: tre feriti
Verso le 17 ore locali (le 23 italiane) a Times Square sono andati in scena dei veri momenti caotici che avrebbero potuto diventare drammatici. L’uomo, dopo una lite avuta con tre persone, ha deciso di impugnare la propria arma e iniziare a sparare.
E’ subito scoppiato il panico. La piazza era piena di persone che stavano passando un pomeriggio fuori casa, quando hanno sentito sparare. L’uomo ha trasformato il Crossroads of the World quasi in un poligono di tiro.
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Alla fine, i conti non sono così drammatici. Sono state ferite 3 persone. Una giovane donne di 23 anni alla coscia destra, un’altra di 43 anni colpita al piede sinistro e, infine, una bambina di 4 anni che ha subito un colpo alla gamba sinistra. La polizia, che è subita arrivata sul posto, ha invocato l’aiuto della politica che deve fare qualcosa per arginare questo fenomeno. Continuano dicendo che tutto deve partite dalla politica perché le parole si diffondono e hanno conseguenze che possono diventare letali. Ormai, i casi di sparatoria sono frequenti e c’è bisogno di uno sguardo approfondito della politica americana per evitare eventi come quello di ieri.