Arrivata la sentenza per l’omicidio Cerciello Rega. Il giudice ha avuto la mano pesante con gli imputati Lee Elder e Natale Hjorth.
L’omicidio Cerciello Rega per giorni ha indignato l’opinione pubblica. Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei carabinieri, fu infatti ucciso a Roma con ben 11 coltellate. Nella giornata di ieri finalmente è arrivata la sentenza nei confronti dei due imputati: Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth.
Presente in aula oltre ad alcuni familiari del carabiniere anche la vedova Rosa Maria Esilio, che non si è persa una sola udienza di questo lungo processo. La sentenza è arrivata alla fine di 13 ore di camera di consiglio e non ha trovato per niente d’accordo l’avvocato di Finnegan Lee Elder che ha annunciato l’appello.
Omicidio Cerciello Rega: le ipotesi della difesa
Sia Finnegan Lee Elder che Christian Gabriel Natale Hjorth sono stati condannati all’ergastolo. L’accusa è di concorso in omicidio. Contro la sentenza anche l’avvocato dell’altro imputato. Entrambi in particolare hanno spinto sulla giovane età dei loro assistiti.
L’Associazione vittime del dovere è stata ammessa come parte civile nel processo dell’omicidio Cerciello Rega. Il pm ha ricostruito il fatto. A quanto pare i due imputati si sono preparati all’incontro controllando anche che non ci fossero telecamere in zona. Quando i carabinieri si sono presentati frontalmente mostrando il tesserino sono stati subito aggrediti. In particolare il vicebrigadiere morto ha ricevuto ben 11 coltellate in 30 secondi e quindi sarebbe stato impossibile per lui provare anche solo a difendersi. Inoltre in quel momento era disarmato.
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Durante il processo la difesa ha più volte provato a giustificare l’omicidio come una conseguenza imprevista di una colluttazione con il carabiniere per ammorbidire la pena, ma i giudici della prima corte d’Assise di Roma non hanno voluto sentire ragioni usando la mano pesante.