Reddito di cittadinanza, beccati altri furbetti: erano mafiosi

A Catania, grande lavoro dei carabinieri che hanno individuato un folto gruppo di persone non aventi diritto alla riscossione del Reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza (Adobe Stock)
Reddito di cittadinanza (Adobe Stock)

Come ben sappiamo il Rdc è una misura di sostegno attuata dal primo governo Conte, e del Movimento 5 Stelle. Tale misura statale era solo il primo passo al fine di ottenere un lavoro effettivo senza contare sul sostegno e l’assistenza dello Stato.

Purtroppo niente di tutto questo è accaduto, e molti furbetti italiani hanno sempre più trovato scappatoie per riceverlo anche quando non avrebbero dovuto. Questa misura ha portato lo Stato, inconsapevolmente, non solo a sostenere chi ne aveva davvero bisogno ma anche i furbetti che hanno approfittato di questa misura, incidendo economicamente sulle casse statali.

Reddito di cittadinanza: carabinieri individuano e denunciato 76 persone

I carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno nelle scorse ore fatto un vero e proprio blitz. Sono riusciti ad individuare e poi denunciare 76 persone che non avrebbero dovuto avere il sostegno del Rdc. Queste sono accusate di avere fornito delle dichiarazioni false e parziali al fine di ottenere il reddito di cittadinanza. Da qui è partita l’azione del Nucleo Ispettorato del lavoro etneo. Di queste 76, sono sono state individuate 25 che erano stati condannati per mafia. Gli altri denunciati sono, per lo più, donne che non hanno dichiarato di essere collegate a persone dentro alle associazioni di stampo mafioso.

Tutti gli indagati ricevevano puntualmente il Rdc dall’aprile 2019. Quello che ha fatto scattare i controlli è che c’è una grande platea che faceva parte a diverse cosche del luogo. Spiccano su tutti quelli della “famiglia” Santapaola-Ercolano di Cosa nostra. Ma non è finita qui. Si segnalano anche tanti componenti di altre associazioni di tipo mafioso. Una operazione molto onerosa, si parla di una cifra di oltre 600.000 euro. 

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La Procura catanese ha immediatamente informato l’Inps per far revocare il Rdc e procedere, i denunciati, alla restituzione di tutta la cifra beneficiata nel periodo di riferimento.

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