Dopo le tante chiacchiere dei giorni scorsi l’Ema si è riunita per valutare nuovamente il vaccino AstraZeneca e ha tratto le sue conclusioni.
Sono ore febbrili all’Ema dove si stanno valutando i pro e i contro del vaccino AstraZeneca. L’ente ha deciso di tenere una conferenza stampa con i giornalisti in maniera virtuale per rispondere a tutte le curiosità del caso su questo farmaco entrato improvvisamente nell’occhio del ciclone.
Intanto però sempre l’Ema ha rilasciato poco fa un comunicato stampa dove ha spiegato nel dettaglio la situazione. Secondo l’ente i casi, rari, di coaguli di sangue sono da ritenersi tra i possibili effetti collaterali del vaccino AstraZeneca. A quanto pare quindi sarebbe confermata una correlazione tra la somministrazione del farmaco i casi di trombosi registrati in questi giorni.
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AstraZeneca: l’Ema ha valutato rischi e benefici
L’Ema ha precisato che sinora la maggior parte dei casi si sarebbe verificata in donne al di sotto dei 60 anni. Inoltre i primi sintomi comparirebbero due settimane dopo l’inoculazione del farmaco. Al 22 marzo 2021 sono stati riportati 86 casi di trombosi in seguito alla somministrazione del vaccino. Di questi però solo 18 sarebbero risultati poi fatali.
La maggior parte dei casi naturalmente provengono dal Regno Unito, che con 25 milioni di vaccinati ha naturalmente l’incidenza maggiore sui dati. L’Ema ha però concluso che il rischio di effetti collaterali è così marginale da non sospendere l’utilizzo di AstraZeneca. Il farmaco non è rischioso, ma come avviene anche con gli altri vaccini, verrà costantemente monitorato.
In ogni caso l’Ema ha anche spiegato i sintomi della trombosi così da poterla prevenire all’arrivo delle prime avvisaglie. AstraZeneca quindi continuerà ad essere somministrato nei paesi dell’Unione Europea poiché gli effetti collaterali, pure evidenziati in rari casi, non superano i benefici prodotti da questo vaccino.